L'Editoriale

Più bombe in cambio di flessibilità

Una volta messo in sicurezza il risultato elettorale, il governo italiano è tornato a rinfilarsi l’elmetto.

Più bombe in cambio di flessibilità

Passata la festa, gabbato lo Santo. Bastava un vecchio adagio popolare per azzardare la previsione che, a conti fatti, non era poi così difficile da intuire. Come avevamo scritto su questo giornale a pochi giorni dal voto, archiviate le elezioni Ue, tutto sarebbe tornato come prima.

Ci ha infatti pensato il ministro della Difesa Crosetto, a 24 ore dal verdetto delle urne, che ha spinto Fratelli d’Italia al 28,8%, ad annunciare un nuovo e imminente pacchetto di aiuti militari all’Ucraina dopo che, per tutta la campagna elettorale, l’intero Centrodestra aveva di fatto cancellato il tema della guerra dal dibattito pubblico. Abbassando i toni e prendendo le distanze dal furore bellicista sul quale Macron e Scholz hanno costruito le rispettive disfatte. Ma una volta messo in sicurezza il risultato elettorale, il governo italiano è tornato a rinfilarsi l’elmetto.

Proprio mentre la presidente uscente della Commissione Ue, von der Leyen, che comincia a snasare aria di riconferma, ha ripreso a parlare di supporto ad oltranza all’Ucraina. Una ritrovata assonanza con la premier Meloni con la quale era andata per mesi a braccetto prima che i rapporti si raffreddassero in vista delle Europee. Ma non c’è da stupirsi.

In ballo per l’Italia c’è in gioco molto di più: Giorgia potrebbe far pesare il suo successo elettorale a sostegno del bis di Ursula in cambio di un po’ di flessibilità per la prossima Manovra che si preannuncia già lacrime e sangue proprio a causa del nuovo Patto di Stabilità Ue. La posta è altissima. E se occorre qualche bomba in più chi se ne importa.