L'Editoriale

La prima legge bavaglio

Una legge bavaglio fatta passare con la scusa che ce lo imponesse la direttiva europea 343/2016. Che però pochi hanno letto.

La prima legge bavaglio

Nicoleta Rotaru è morta il 2 agosto 2023. Quello che sembrava un suicidio si è scoperto poi essere un femminicidio. L’autore, il marito, a marzo scorso è stato arrestato. Cos’ha di particolare questa (triste) storia? Che si è saputa solo sabato 24 agosto, oltre 5 mesi dopo, perché la procura non aveva ritenuto l’arresto di un uxoricida degno di nota e, quindi, non lo ha comunicato alla stampa per le vie ufficiali. Le uniche previste dalla “riforma Cartabia”: un comunicato o una conferenza stampa del procuratore capo.

E, siccome gli altri mezzi di interazione tra giornalisti e inquirenti sono vietati, se il magistrato è impegnato o non lo ritiene importante, l’opinione pubblica non saprà mai dell’arresto di un uomo che ha ucciso la moglie. Così come potrebbe non sapere di uno stupratore finito in manette. O di un rapinatore seriale fermato. Perché se non te lo dice la procura, quegli arresti non sono mai avvenuti. È uno dei beceri effetti della Riforma Cartabia, la norma voluta dalla guardasigilli di Draghi per tutelare (diceva) il diritto delle persone indagate e imputate a non essere rappresentate come colpevoli. Una legge bavaglio fatta passare con la scusa che ce lo imponesse la direttiva europea 343/2016. Che però pochi hanno letto.

Altrimenti ci si sarebbe accorti che il testo non dice affatto ai giornalisti: non riferite ciò che succede! Anzi, l’Ue da sempre propende per l’allargamento della libertà di stampa (per questo Meloni e Co. non amano l’Ue…). Un divieto di pubblicazione che paradossalmente va a detrimento degli stessi arrestati: se finisci in carcere è perché lo Stato ti ci mette. E proprio per questo lo Stato deve essere controllato dalla stampa (e quindi dai cittadini), per evitare abusi di potere e detenzioni arbitrarie. Chiedete a qualunque cronista un giudizio sulla Cartabia, indipendentemente dal suo orientamento politico, vi dirà che è una vera schifezza. Gli unici che la difenderanno, saranno quei giornalisti che le notizie non le hanno mai trovate. E che magari passano la vita a commentare in tv quelle notizie trovate da altri colleghi, nonostante la Cartabia…