Abbiate pazienza, ma per una volta parliamo di noi. Domani La Notizia festeggerà il secondo anno di pubblicazioni. In una crisi senza precedenti per l’editoria sappiamo di aver fatto quasi un miracolo. Di questo sono grato ai colleghi giornalisti, alla segreteria, ai tipografi, a tutti i collaboratori che hanno messo il cuore prima ancora che il loro ingegno nel nostro giornale. Non saremmo però andati lontano senza gli inserzionisti che hanno apprezzato il nostro lavoro e soprattutto un numero crescente di lettori, molti ormai affezionati alle inchieste e all’informazione che trattiamo spesso fuori dal coro. Senza chiedere contributi pubblici e pagando il prezzo di non avere alle spalle poteri forti, abbiamo potuto raccontare un Paese pieno di contraddizioni ma anche di voglia di ripartire. E con l’entusiasmo che ci ha portato a fondare un quotidiano mentre tutti ci dicevano “ma chi ve lo fa fare”, forse siamo una piccola prova che innovando e faticando in questa Italia c’è ancora spazio per chi vuol fare. La partita però è difficile, a partire dai limiti che questo Paese pone alla libertà di stampa. Il cane da guardia della democrazia che a tanti piace tenere in catene.
L'Editoriale