L'Editoriale

Il paradosso dell’attentato a Donald

Thomas Matthew Crooks, 20 anni, di Bethel Park, ha deluso le aspettative.

Il paradosso dell’attentato a Donald

L’ideale sarebbe stato un indiscutibile democratico, meglio ancora un Antifa nell’accezione negativa che la destra sovranista vorrebbe dare all’obbligo di essere antifascisti per Costituzione.

Thomas Matthew Crooks, 20 anni, di Bethel Park, ha deluso le aspettative. “Un bravo studente di matematica al liceo che lavorava in una casa di cura”, scrive il Washington Post. Crooks non aveva precedenti con le forze dell’ordine, non aveva mai dato segni di squilibrio e non ha lasciato traccia di minacce. Gli ex compagni di classe lo hanno descritto come gentile, educato e intelligente.

Chi era Thomas Matthew Crooks?

L’uomo armato lavorava come assistente dietetico presso il Bethel Park Skilled Nursing and Rehabilitation Center, in un sobborgo di Pittsburgh che conta circa 34.000 abitanti e si trova a circa 40 miglia a sud di Butler. Crooks “ha svolto il suo lavoro senza preoccupazioni e i suoi precedenti penali erano puliti”, ha affermato l’amministratore della struttura in una nota. L’elenco dei diplomati della Bethel Park High School stilato da un’agenzia di stampa locale nel 2022 fa figurare Crooks come uno dei 20 studenti ad aver ricevuto un premio di 500 $ per matematica e scienze dalla scuola quell’anno.

Accanto al suo corpo è stato trovato un fucile semiautomatico tipo AR-15. Gli investigatori hanno confermato che l’arma è stata regolarmente acquistata dal padre dell’uomo armato. L’FBI ha spiegato che la famiglia sta collaborando alle indagini.

Di certo si sa che Crooks si esercitava al Clairton Sportsmen’s Club, un poligono a sud di Pittsburgh. “Il Club non è in grado di rilasciare ulteriori commenti in merito a questa questione alla luce delle indagini in corso delle forze dell’ordine”, recita la nota stampa del centro sportivo rilasciata dal suo consulente legale, Robert Bootay, esprimendo le proprie condoglianze per la famiglia di Corey Comperatore, uno spettatore ucciso.

Il registro degli elettori indica il signor Crooks come repubblicano, sebbene i registri federali di finanziamento delle campagne elettorali mostrino che prima aveva donato 15 dollari al Progressive Turnout Project, un gruppo liberale, tramite la piattaforma di donazioni democratica ActBlue nel gennaio 2021. Per ora, dicono gli investigatori, è impossibile identificarlo con una precisa ideologia politica.

L’ombra delle armi sulla violenza politica

Gli inquirenti hanno trovato alcuni ordigni rudimentali sulla sua auto e nell’abitazione. Spesso gli attentatori, i cosiddetti “shooter”, si preparano ordigni per barricarsi con atteggiamenti di guerriglieri. Le assonanze già evidenti invece sono con la strage avvenuta a Austin, in Texas, quando nel 1996 un veterano uccise quindici persone sparando da una torre. Dal trentaduesimo piano di un hotel aveva sparato invece Steven Paddock uccidendo 60 persone. Due anni fa Robert Crimo III ne ha uccise sette sparando da un tetto a Highland Park, Illinois.

Allora forse converrebbe accendere la luce su un Paese in cui le armi sono la prima causa di mortalità tra i giovani americani. Il tentato assassinio è avvenuto un mese dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha inferto l’ultimo colpo agli sforzi per frenare le armi da fuoco, annullando il divieto sui “bump stock”, dispositivi che aumentano notevolmente la potenza di fuoco dei fucili. La misura era stata implementata dopo una sparatoria di massa a Las Vegas, la più mortale nella storia moderna degli Stati Uniti.

A Bethel Park, la comunità oggi sta cercando di fare i conti da domenica con l’ultimo atto di violenza armata, che ha spinto un angolo della periferia americana nel cuore delle elezioni presidenziali del 2024. “È scioccante. È un po’ spaventoso”, ha detto Jeffrey, il vicino della famiglia Crooks. “Non sai mai cosa pensa la gente”.

In Italia la delusione per un attentatore che non corrisponde al tipo utile per alzare ancora l’intensità della battaglia politica contro gli avversari indica la responsabilità con cui si sta affrontando il problema. Del resto chi sono quelli che vogliono le armi libere dalle nostre parti li conosciamo bene.