Chi ha letto ieri La Notizia e Libero, o qualche altro foglio precompilato a Palazzo Chigi, sarà rimasto senza parole. Sul nostro giornale davamo conto del record storico di italiani in povertà assoluta, come comunicato dall’Istat, mentre sugli altri si diceva della povertà rimasta stabile, citando sempre l’Istat.
Ora, poiché il mondo è pieno di fenomeni nel girarsi la frittata, e l’Istat o ha detto bianco o ha detto nero, sarà bene prendere i numeri, che in casi come questo non hanno argomenti più testardi. Nel 2023 l’8,5% delle famiglie residenti in Italia, pari a 5,7 milioni di persone, vivevano in condizioni di povertà assoluta, in aumento rispetto all’8,3% del 2022, pari a 5,6 milioni.
Quindi, se la matematica non è un’opinione, ha ragione questo giornale e gli altri raccontano frottole. Ma si sa che il nostro governo sul campo delle balle non ha uguali, e così ieri ha cominciato a girare una velina che ribaltava i conti, spiegando che sì, è vero, la povertà è aumentata, ma di poco e comunque principalmente tra gli stranieri. Una pezza peggiore del buco, perché oltre a confermare il fallimento delle politiche sociali, discrimina pure le persone, e mostra quanto freghi poco a Lorsignori della condizione misera di milioni di cittadini senza niente da mangiare.
Un sentiment in linea con i tanti fan di Giorgia e compari che hanno scritto in redazione per dirci che avremmo imbrogliato le carte dell’Istat, come dimostrano i ristoranti sempre pieni. Mentre chi imbroglia sono altri e alle mense della Caritas di file ce n’è di più.