Forza, un piccolo sforzo di memoria. Ve lo ricordate cosa scrivevano i giornali il giorno dopo le manovre finanziarie dei governi Conte? Superate le montagne di critiche, partiva il fact checking su ogni singola misura, cercando il pelo nell’uovo su tutto: dagli impegni elettorali ai tagli, sino alle coperture. Oggi che regna la Meloni quel metodo non si usa più.
Donna Giorgia annuncia un investimento mai visto per la Sanità e tutti riportano il verbo, senza fare due conti e realizzare che i soldi in realtà sono molti di meno. Il canone Rai – dice la premier – ci costerà meno, ma il mancato gettito sarà coperto dallo Stato, cioè sempre da noi. E che dire delle famiglie con un secondo figlio, che avranno l’asilo gratis? L’idea è buona, ma sono i partiti della stessa maggioranza a smentire quest’altra fake news. Lasciamo perdere, poi, le promesse su pensioni, opzione donna e le mille altre illusioni elettorali.
Ed è da antologia, infine, l’atto di fede sul Ponte dello Stretto, per il quale c’è una montagna di soldi che però ha visto solo Salvini. In questo quadro, solo questo giornale ieri titolava in prima pagina che siamo di fronte a una Manovra recessiva, sul modello di quelle disastrose di Monti, senza un’idea di sviluppo del Paese. Solo questo giornale, che a TeleMeloni, un tempo detta Rai, si sono guardati bene dal mostrare nelle rassegne stampa. Così chi ha visto il resto, se non è affogato nella bava, si sarà detto: “Finalmente un governo che fa le cose”. Quando in realtà l’unica cosa che fa davvero è prendere per i fondelli gli italiani.