L'Editoriale

I numeri smontano le favole

Meloni e Calderone sono sempre pronte a festeggiare un +0,1% di occupati, ma si distraggono quando i numeri presentano il conto.

I numeri smontano le favole

I numeri, si sa, hanno un grosso difetto: sono difficili da contestare. E spesso sono uno dei più grandi nemici del governo. Soprattutto della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e della ministra del Lavoro, Marina Calderone. Sempre pronte a festeggiare per un +0,1% di occupati, ma mai attente quando invece le cifre fotografano la situazione italiana per quella che è davvero.

Catastrofica, semplicemente. Catastrofica per un tasso di occupazione quasi 10 punti percentuali sotto alla media Ue. Catastrofica per le donne occupate, quasi il 15% in meno della media Ue. Catastrofica per la disoccupazione giovanile che in Italia è di sei punti percentuali più alta rispetto alla media Ue. E che i giovani sono coloro i quali soffrono maggiormente per un mercato del lavoro in costante difficoltà lo dimostrano anche gli ultimi dati Eurostat, di ieri.

Nel 2023 tra neo-diplomati e neo-laureati, solo il 67,5% ha trovato occupazione nel giro di tre anni. Ultimi in Ue. Giusto per capire: cinque punti percentuali peggio della Grecia, sette della Romania. Ben 16 punti in meno della media Ue, per non parlare della Germania (dove la percentuale sale al 91,5%) o di Malta, dove addirittura lavora il 95,8% di neo-diplomati e neo-laureati. Un bel bagno di realtà per Meloni e Calderone, che dovrebbero imparare a leggere i dati confrontandoli anche con quelli degli altri Paesi, invece di citare a proprio piacimento solo quelli che fanno loro comodo.