di Gaetano Pedullà
Record storico della disoccupazione in Italia. Primato assoluto dell’ipocrisia a Bruxelles e Francoforte. Sia chiaro: questo Paese ha tante responsabilità, ha fatto troppo a lungo la cicala e ancora adesso c’è chi vorrebbe rinviare le riforme. Ma l’Italia non è affondata da sola. Da quando stiamo nell’Unione europea i nostri bilanci pubblici sono valutati ed approvati dalle Commissioni. Da quando è partito l’euro, abbiamo ceduto alla Banca centrale europea la sovranità monetaria. Ora stiamo con le pezze al sedere, come d’altra parte ci sta mezza Europa. È solo colpa nostra? Ovvio che no, e seppure la Commissione Juncker proprio ieri ha dato fiducia (fino a marzo) alla nostra legge di stabilità, qualcuno dovrebbe chiedere conto proprio alla Ue e all’Eurotower del loro immobilismo. Se non addirittura del loro remare contro, della loro prolungata politica degli annunci, del ritardo con cui hanno fatto scoppiare immense speculazioni sul nostro debito pubblico, per le quali pagheremo mille volte di più rispetto ai pochi spicci effettivamente stanziati con il nuovo piano per la crescita. Ora attendiamo gli stimoli della Bce. Noi attendiamo sempre. I disoccupati di tempo ne hanno.