L'Editoriale

C’è solo Conte dalla parte dei lavoratori

Chi non si fa scrupoli a tradire le tante imprese e i loro dipendenti a rischio straparla di tattiche da campagna elettorale e tempo sprecato.

Vi ricordate come funzionava a Roma prima che tornassero in sella quelli bravi del Pd? Quelli che si minacciano tra loro gridando per strada “inginocchiati o ti sparo” (cit. Ruberti, ex capo di gabinetto del sindaco Gualtieri)?

Certo che ve lo ricordate, dalle Alpi alle piramidi, perché qualunque cosa accadesse, fosse anche una foglia che cadeva dagli alberi, era “colpa della Raggi”, la prima cittadina priva di tutti i difetti che fanno curriculum nella politica italiana (rubare, farsi corrompere, buttare via il denaro pubblico, ecc. ecc.) tranne uno: essere dei Cinque Stelle.

Così, alla stessa maniera, oggi che in Senato non si approverà il Decreto aiuti bis, per i partiti di destra e sinistra con il loro seguito di trombettieri nei giornali la colpa è dei soliti irresponsabili di Conte, e non di un governo che ci si ostina a definire dei Migliori, quando è palese la sua quantità di errori e di orrori.

Nel caso specifico, infatti, il testo rispecchia chiaramente l’ostilità espressa dal premier Draghi al Superbonus 110%, e approvarlo senza gli emendamenti necessari farebbe fallire stamattina stessa migliaia di piccole e medie imprese nel settore delle costruzioni, mandando a casa decine di migliaia di lavoratori.

Lo stesso Presidente del Consiglio che si vanta della crescita del Pil superiore alla Germania nel 2021 e a quasi tutta Europa nel primo semestre di quest’anno proprio grazie al Superbonus non ha mosso una paglia per far circolare i crediti fiscali, permettendo in sostanza il pagamento dei lavori effettuati, e ha provato a far finire la faccenda in cavalleria infilandola nello stesso provvedimento che destina 17 miliardi di euro a famiglie e imprese, sotto varie forme, peraltro in gran parte già utilizzati. E chissenefrega di tutte le altre aziende che salteranno, seppur colpevoli soltanto di essersi fidate di una legge dello Stato.

Così solo i 5S si sono messi di traverso, e da ieri sono anche accusati di non capire in che condizioni è il Paese, mentre chi non si fa scrupoli a tradire le tante imprese e i loro dipendenti a rischio straparla di tattiche da campagna elettorale e tempo sprecato. Quando quella che si spreca è unicamente la loro faccia tosta.

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