L'Editoriale

Altro che buone vacanze

Altro che buone vacanze

Altro che buone vacanze

L’estate resta nell’immaginario collettivo (e nella prosopopea della ministra Santanchè) la stagione del riposo e del divertimento. 

L’estate 2024 è un lusso per un terzo delle famiglie italiane (30,4%) che non ha la possibilità economica di concedersi una vacanza. Ancora peggio se si considerano le famiglie con figli, tra le quali la percentuale sale al 43,2%. 

L’estate 2024 è un’inverno caldo per i cosiddetti lavoratori poveri, quei tre milioni di persone che guadagnano meno di 11.500 all’anno. Si alzano al mattino, lavorano tutto il giorno e tornano a casa sfiniti per essere comunque poveri. Sotto i 12 mila euro all’anno ci sono un terzo dei lavoratori. 

Ma nell’estate del 2024 è un lusso anche ammalarsi. Secondo uno studio della Federazione dei medici di base (Fimmg) i pochi medici di base quando vanno in ferie “cedono” temporaneamente i propri pazienti – tutti alla soglie del tetto di 1.500 stabilito dalla legge per ogni medico – a un collega. Il centro studi della Fimmg calcola che per ottenere un appuntamento con il proprio medico di base ci vorranno fino a due settimane. 

A questo si aggiunge la disastrosa situazione delle liste d’attesa negli ospedali se per caso un malcapitato avesse bisogno di un esame specialistico. Che la nuova legge non risolverà le criticità esistenti l’ha riconosciuto anche il ministro Schillaci. “Servirebbe una manovra”, dice. Tradotto: servirebbero soldi che non ci sono. 

L’estate 2024 è la fotografia del Paese: se stai bene – di salute e di portafoglio – avrai il diritto di riposarti. Altrimenti niente.