di Monica Tagliapietra
Edifici al limite della vivibilità. Troppi studenti. E numero di aule insufficienti. I problemi della scuola italiana sono quelli di sempre. L’undicesimo rapporto di Cittadinanzattiva è illuminante: solo un quarto degli Istituti è in regola con tutte le certificazioni di sicurezza e la manutenzione è ridotta all’osso. Lesioni strutturali in una scuola su sette, distacchi di intonaco in una su cinque e, nel corso dell’ultimo anno scolastico, ben 29 casi di tragedie sfiorate a causa di crolli di intonaco dovuti a muffe e infiltrazioni di umidità. Dall’indagine, che ha interessato 165 scuole di 18 regioni, tutte ad eccezione di Valle D’Aosta e Liguria, emerge che gran parte degli istituti sembrerebbe privo di barriere architettoniche, ma in realtà l’accessibilità si ferma spesso al solo ingresso. Basta andare oltre per trovare aule in un caso su quattro inaccessibili a studenti in carrozzina privi di attrezzature didattiche destinati a loro.
Manutenzione insufficiente
Ma il nodo principale resta lo stato di manutenzione che nel 39% dei casi è del tutto inadeguato. Interventi di tipo strutturale, sono stati richiesti nel 34% delle scuole, ma solo in un caso su quattro l’ente proprietario è intervenuto tempestivamente, mentre nel 14% dei casi l’intervento non è mai arrivato. E questi ritardi pesano ancora di più perché il 67% degli edifici monitorati si trova in zone ad alto rischio sismico e il 12% in zone ad alto rischio idrogeologico. Ancora: sedere sui banchi risulta dannoso per la salute: temperature ed aerazione non sono adeguate nella gran parte delle aule, visto che il 51% è senza tapparelle o persiane e il 28% ha le finestre rotte. Per non parlare di sedie e banchi. In oltre un terzo dei casi gli arredi non sono a norma. C’è poi il capitolo sovraffolamento. Una classe su 5 ha più di 25 alunni, dunque non è adeguata alla normativa antincendio. E pur facendo riferimento al pluricontestato art.64 della legge 133/2008, che ha innalzato il limite di alunni per classe, ben 47 sono fuorilegge.
Disagi per i disabili
Ma ancora una volta a pagare di più sono loro. I portatori di handicap. Studenti privati di qualsiasi servizio. Dai bagni all’ascensore. Per dare l’idea del disagio basti sapere che il 44% delle aule non ha banchi adatti per una persona in carrozzina e nel 57% dei casi, non ci sono in aula attrezzature didattiche o tecnologiche per facilitare la partecipazione alle lezioni. Infine anche se sembra un paradosso, nelle scuole il luogo più sporco è la toilette. Priva di sapone nel 41% dei casi, di asciugamano nel 53%, di carta igienica nel 50%. La maglia nera quest’anno va due scuole di Roma, la Secondaria dell’Istituto comprensivo Piazza Sauli ex Vivaldi e l’Istituto comprensivo Borgoncini Duca – plesso Manetti, con un punteggio di 58/100 cioè insufficiente. Per migliorare lo stato delle scuole Cittadinanzattiva chiede poi di trovare altri fondi per l’edilizia scolastica, oltre a quelli appena stanziati con il Decreto del Fare e, nello stesso tempo, puntare a soluzioni alternative: ad esempio, affidare direttamente alle scuole la piccola manutenzione ordinaria e i fondi ad essa destinati.
I costi
Basti pensare che il costo di un edificio scolastico di media dimensioni, antisismico, energetico, a norma costa 5 milioni di euro. E dire che di soldi nella scuola italiana se ne spendono. E dove non arrivano gli istituti ci pensano le famiglie. Solo quest’annno hanno elargito più di 390 milioni di euro sotto forma di contributo volontario o donazione di materiali e beni per supportare gli istituti. L’associazione si scaglia poi sulla lentezza delle istituzioni nel creare un’anagrafe scolastica per gestire agilmente e in modo mirato i fondi da destinare alla ristrutturazione degli edifici. Nell’Italia delle mille emergenze una, forse, avrebbe la priorità perché è il luogo dove si costruisce il futuro di questo Paese e dove, quotidianamente, si lasciano i ragazzi per molte ore.