La Campania, secondo il rapporto Legambiente, è maglia nera sul fronte del ciclo illegale dei rifiuti, con 22.400 reati, 21.635 persone denunciate e arrestate con 10.252 sequestri effettuati. Seguita da Puglia (14.516), Calabria (10.810) e Lazio (9.989). Un virus, quello dei rifiuti illegali, che continua a infettare la Campania: 87 le inchieste (pari al 13,9% del totale nazionale) sviluppate dalla procure della regione, con 594 ordinanze di custodia cautelare (16,4% del totale nazionale), 844 persone denunciate (7,7%), 246 aziende coinvolte (14,2%); 8.850.930 le tonnellate di rifiuti sequestrate, sulla base dei dati disponibili, pari al 14,5% del totale nazionale.
Sono inoltre 80 le inchieste avviate in altre regioni che hanno interessato la Campania, per un totale di 167 (26,7%). “Sono trascorsi ventidue anni – ha commentato Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – quando abbiamo coniato il termine ‘Terra dei fuochi’ nelle pagine del Rapporto Ecomafia 2003 di Legambiente. La recente sentenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo rappresenta una svolta fondamentale: si tratta di una sentenza pilota che impone un cambio di rotta per il territorio della Terra dei Fuochi, troppo a lungo abbandonato e vittima di ingiustizie ambientali e sociali. Alla luce del decreto che prevede la nomina del commissario per la Terra dei fuochi, chiediamo di definire da subito un fondo straordinario, con nuove risorse rispetto a quelle già disponibili, per le bonifiche”.
Ecomafie, Campania maglia nera: sul ciclo dei rifiuti un reato ogni due ore
Nel rapporto si parla anche delle cifre riguardanti le ecomafie in Campania. Si parla di un reato ogni due ore, per un totale di 117.919 illeciti ambientali, pari al 15% del totale nazionale. Sono dati che vanno dal 1997 al 2023, con un attacco incessante all’ambiente, alla salute delle persone e all’economia legale. Un ritmo impressionante contrassegnato anche da 98.587 persone denunciate e 33.960 sequestri effettuati. Dopo la Campania troviamo la Calabria con 84.472 illeciti, la Sicilia con 82.290 e la Puglia con 73.773 (nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa si concentra il 45,7% dei reati accertati in tutta Italia).
In questi trent’anni a spartirsi la torta in Campania, insieme ad imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi, sono stati circa 230 i clan attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell’economia circolare.
Dalla fotografia scattata da Legambiente sulla presenza delle ecomafie in Campania a livello provinciale dal 2009 al 2023, Napoli guida la classifica per il numero dei reati ambientali con 23.979 illeciti penali, 24.544 persone denunciate, 309 arrestati e 11.122 sequestri. Seguono Salerno con 16.814 persone denunciate, 100 arresti e 3.180 sequestri e la provincia di Avellino con 9.844 reati, 7500 persone denunciate, 14 arresti e 1182 sequestri. Caserta, a quota 120, è al secondo posto per numero di ordinanze di custodia cautelare.