Sono circa ottomila gli emendamenti presentati in commissione Bilancio alla Camera al decreto Rilancio, ovvero alla maxi manovra da 55 miliardi studiata per arginare le conseguenze economiche della crisi scatenata dal Covid. Più di un terzo è stato presentato dalla maggioranza: il Pd ha depositato più proposte tra gli alleati, 1.109, seguito dal M5S che ha firmato 1.048 emendamenti. Italia viva si è fermata a 561, i deputati di Leu si sono limitati a 286. Una prima operazione di scrematura toccherà a Fabio Melilli (Pd), Luigi Marattin (Iv) e Massimo Misiti (M5S): i tre relatori vedranno nei prossimi giorni i capigruppo di maggioranza delle altre commissioni per fare una sintesi delle richieste e ridurre il numero di emendamenti da votare. Dovranno essere 1.200, precisamente, gli emendamenti da segnalare.
La quota maggiore (307) sono attribuiti al M5S, 209 alla Lega, 205 a FI, 164 al Pd, 128 a FdI e 89 a Iv. I restanti sono attribuiti alle varie componenti del Misto. Le segnalazioni dovranno arrivare entro martedì alle 11. Condivisione di massima nella maggioranza si registra sui ritocchi a ecobonus e sismabonus portati dal decreto al 110%: sì a estendere il superbonus fino al 2022 e a consentire di usufruire dello sconto anche a chi ha seconde case unifamiliari, a patto che non si tratti di ville, castelli o dimore di lusso. Entusiasta delle proposte di modifica il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro (nella foto), “padre” di quella norma. Decine sono poi gli emendamenti sulle auto presentati da tutti i gruppi.
Molte le proposte di ampliare l’attuale ecobonus per ibride ed elettriche, modulando l’incentivo in base alle emissioni (emendamenti in questo senso sono stati depositati a firma di deputati M5S e Iv ma anche da FdI, Lega e FI). Il Movimento, come Leu, resta più sensibile a incentivare però i motori ibridi ed elettrici, mentre Noi con l’Italia di Maurizio Lupi ma anche FI e Lega propongono all’opposto un “premio” a chi rottama vecchie auto e acquista quelle in stock. Iv propone poi una detrazione fiscale al 110% sulle spese per i servizi di autotrasporto non di linea, taxi, noleggio con conducente, siano auto o navette eccetera, di imprese e professionisti. Da parte delle opposizioni soprattutto ritorna la richiesta di abolizione del superbollo. E poi c’è il capitolo Irap. Al momento la norma prevede uno stop generalizzato alla rata di giugno per tutte le imprese fino a 250 milioni.
Non c’è solo Leu a chiedere di limitare il taglio alle imprese che abbiano effettivamente subito perdite nell’emergenza. Con un emendamento, il vicesegretario del Pd Andrea Orlando punta a vincolare lo stop al versamento del saldo Irap 2019 e della prima rata dell’acconto 2020 a cali del fatturato di un terzo nel confronto tra aprile 2020 e 2019. Condizione che non si applica a chi ha avviato la propria attività da gennaio 2019 e a chi, con l’emergenza Coronavirus, ha il domicilio fiscale o la sede operativa nel territorio dei comuni più colpiti dal Covid. I risparmi andranno a rafforzare le misure di ristoro a fondo perduto per le Pmi. Gli emendamenti, dato l’alto numero, si spalmano su un ampio raggio di aree tematiche, dalla scuola ai professionisti. Pd e Iv chiedono di aumentare i fondi per le scuole paritarie.
Lega e Fratelli d’Italia ma anche i renziani chiedono di intervenire sui professionisti, esclusi dai ristori a fondo perduto. Da Mara Carfagna al Pd fino a Iv numerosi sono gli emendamenti per le donne che lavorano. Se Iv chiede che il bonus vacanze venga innalzato da 500 a 600 euro, M5S chiede che venga esteso anche al 2021. Da FI al Pd infine si chiede attenzione per i frontalieri. Dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa arriva, poi, l’appello a finanziare ulteriormente la norma sul bonus bici, dato il successo riscontrato.