Così alla fine si torna a parlare di nucleare. Carlo Calenda, Matteo Renzi, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi in questa campagna elettorale promettono centrali nucleari per uscire dalla crisi energetica. Calenda in particolare propone la costruzione di sette centrali nucleari da 40 GW totali. Calenda però non ha detto due cose: quanto costa il suo programma nucleare e dove si costruiranno.
Calenda, Renzi, Salvini e Berlusconi promettono il ritorno al nucleare per uscire dalla crisi energetica. Sinistra Italiana-Verdi: “Costerà tra i 275 e i 400 miliardi”
La coalizione Sinistra Italiana/Verdi ha fatto i conti: “ll piano delle 7 centrali nucleari da 40 GW di Calenda costa tra i 275 e i 400 miliardi di euro”, scrivono in un loro report che La Notizia presenta in anteprima. Secondo Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni “come riportato da uno studio della danese Aarhus University sui rischi di progetto delle varie tecnologie per la produzione elettrica, il nucleare è un vero disastro in quanto a costi che lievitano e a ritardi”.
In effetti dei 180 impianti nucleari censiti dallo studio, per 117,6 GW di potenza, a fronte d’investimenti iniziali per 459 miliardi di dollari si sono avuti sforamenti per 231 miliardi e per 9 centrali su 10 si è speso più di quanto preventivato. La centrale nucleare di Flamanville, in Francia, con reattore terza generazione plus da 1,6 Gw, in costruzione dal 2007 e i cui lavori non sono ancora terminati, i costi sono passati da 3,7 miliardi di euro a 19 miliardi di euro.
Nella centrale nucleare di Olkiluoto 3 da 1,6 Gw, in Finlandia, il costo è passato da 3 miliardi di euro a 11 miliardi di euro che non tiene conto degli oneri finanziari. La società Areva è fallita a causa delle perdite economiche del cantiere di OL3 ed è stata riorganizzata con due nuove newco. A Hinkley Point, Inghilterra, sono in costruzione due reattori da 1,6 Gw l’uno, i lavori non sono terminati, ma i costi sono arrivati a 26 miliardi di sterline ovvero 30 miliardi di euro con un aumento del 50% rispetto alle previsioni.
Il costo medio a consuntivo per 1 Gw di energia nucleare è di 7 miliardi di euro
Il costo medio a consuntivo per 1 Gw di energia nucleare, prendendo a riferimento il costo più basso, è di 7 miliardi di euro. Pertanto il costo a consuntivo per il programma nucleare di Calenda di 40 Gw va da un minimo di 275 miliardi di euro a 400 miliardi.
“Chi pagherà?”, chiede l’alleanza Sinistra/Verdi. “n Francia – scrivono – il nucleare è totalmente a carico dello Stato. EDF il colosso dell’energia francese che gestisce le centrali nucleari dopo una capitalizzazione in borsa pari a 3,1 miliardi di euro e la nazionalizzazione del restante 16% di azioni pari a 9 miliardi di euro, ha subito nel primo semestre 2022 una delle perdite più pesanti della sua storia, 5,3 miliardi di euro”. In Francia su 58 reattori nucleari una buona parte sono fermi a causa della corrosione e della siccità (un reattore da 1 Gw necessità di 1.800.000 litri di acqua al minuto per il raffreddamento).
Secondo Sinistra Italiana e Verdi “Calenda e Salvini non dicono agli italiani dove prenderanno i soldi per realizzare le loro centrali nucleari”. “Chi pagherà la gestione delle scorie nucleari e dove realizzeranno le centrali, nonché il deposito di scorie?», chiedono. Questione quella del deposito nazionale peraltro tanto vecchia quanto irrisolta.
Bonelli e Fratoianni svelano la mappa dei luoghi dove potrebbero essere costruite le centrali
Bonelli e Fratoianni presentano anche una mappa dei luoghi dove potrebbero essere costruite le centrali: si va da Trino Vercellese (VC), Caorso (PC), Monfalcone (GO), Chioggia (VE), Scarlino (GR), San Benedetto del Tronto (AP), Montalto di Castro (VT), Termoli (CB), Borgo Sabotino (LT), Garigliano (CE-LT), Brindisi (BR), Scansano Jonico (MT), Palma di Montechiaro (AG) e Oristano.
“Per noi di Europa Verde e Alleanza Verdi e Sinistra non esiste nessun sito compatibile nel nostro paese a causa della densità della popolazione, della sismicità e della siccità che interessa il nostro paese. Lavoreremo per proporre soluzioni più sicure, economiche e rapidamente realizzabili contro quella folle idea di riportare il nucleare in Italia, energia costosa e pericolosa che è stata bocciata con due referendum”, scrivono.
Ora resta da vedere che risponderà Calenda e sopratutto cosa ne pensano i cittadini delle località citate nel report. Una campagna elettorale che non discute di costi, contenuti e progetti altrimenti avrebbe l’amaro sapore della propaganda.