Immigrati, residenti e periferie: un cocktail esplosivo. Tutti contro tutti in una guerra tra poveri. Pensionati, disoccupati, negozianti, lavoratori in nero, rifugiati e disperati. Storie che s’intrecciano, contrasti che si consumano di ora in ora. Per il racconto basta un capoprogetto, tre filmaker che si mischiano alla gente, lasciando la telecamera accesa in presa diretta, ed ecco pronta una docu-serie che illustra la convivenza quotidiana tra immigrati (vecchi e nuovi) e italiani. Romani, per l’occasione. Residenti delle borgate di Torre Angela e Tor Bella Monaca. Ma sarebbero potuti essere gli abitanti delle periferie di qualsiasi città italiana, dal Veneto alla Sicilia. QUATTRO PUNTATE L’inchiesta, dal titolo Cronache di Frontiera, va in onda il mercoledì, da stasera alle 21:10 su SkyTg24 (canali 100 e 500 di Sky) e in chiaro sul canale 27 del digitale terrestre. È stata realizzata senza la presenza di giornalisti. “Nessuna mediazione né tesi preconcetta – spiega il direttore di SkyTg24 Sarah Varetto – solo la testimonianza dei disagi che si vivono nelle periferie, alle prese con convivenze molto difficili”. Solo in quella zona ci sono 74 etnie diverse e sarebbe impossibile rappresentarle tutte. I redattori di FremantleMedia – la società che ha prodotto la docu-serie – raccontano le storie di almeno 11 personaggi e del loro contesto. A vederli il pubblico si convince che tutti hanno le proprie ragioni. Ma ci sarà pure qualche cattivo, no? Esistono le ronde, i profughi riciclati dalla malavita. Ne parlano le cronache. “Certo che ci sono i cattivi – replica Varetto – e li vedrete”. Le immagini mostrano residenti molto arrabbiati perché hanno perso il lavoro e non lo trovano, negozianti sommersi dalle tasse che si vedono alle prese con competitor che non le pagano e lavorano in nero. Italiani che vorrebbero per loro i 35 euro al giorno che costano i migranti allo Stato (soldi che come ha scritto La Notizia intascano cooperative e confraternite che forniscono vitto e alloggio). “Cronache di Frontiera è una narrazione in presa diretta della realtà – sottolinea Andrea Scrosati, vice presidente di Sky Italia – che si fonde con un linguaggio visivo innovativo, quasi cinematografico. Un’informazione distante anni luce dai salotti e dai dibattiti.” Uno schiaffo ai talk show in crisi di ascolti che ospitano sempre i soliti noti. Che sia questa la nuova strada da prendere?
Ecco la sfida di Sky ai talk show. Docu-serie in presa diretta nelle periferie esplosive. Scrosati: altro che soliti salotti, servono nuovi linguaggi
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