Dalla Redazione
Un siero in grado di sconfiggere l’Ebola. Forse è qualcosa in più di una speranza quella che arriva dagli Stati Uniti, dove (secondo la Cnn) i due medici americano contagiati dal temibile virus sono stati sottoposti a una cura sperimentale con notevole miglioramento del loro quadro clinico. Il primo ad avere accesso al farmaco (che si chiama ZMapp ed é stato messo a punto dalla azienda Mapp Biopharmaceutical Inc) è stato Kent Brantly. Il medico era dato per spacciato. L’unica possibilità per salvargli la vita era quello di usare un siero utilizzati, sinora, con successo solo sulle scimmie. Brantly ha accettato e, a un’ora dalla somministrazione della cura, è notevolmente migliorato. Tanto che il giorno dopo, racconta la Cnn, si sarebbe alzato con le sue gambe e avrebbe fatto la doccia. Starebbe meglio anche Nancy Writebol,l’altra americana contagiata dall’Ebola.
Ma la possibile esistenza di una cura non fa rientrare l’allarme epidemia, ormai diffuso in tutto il mondo. L’Ebola è ormai arrivato anche in Nigeria, dove si registra un secondo caso. Per cercare di arginare la situazione gli Usa hanno annunciato che 50 specialisti sono in partenza per i paesi colpiti. Possibile che dell’epidemia si parli nel summit Africa-America che si è aperto oggi. Un incontro fortemente voluto da Barack Obama e che rischia di essere oscurato dalla guerra in Medioriente e dal caso Ebola.
Nel mondo la tensione resta altissima. A Londra, all’aereoporto di Gatwick, ci sono stati attimi di panico dopo che una donna della Sierra Leone di 72 anni scesa da un aereo della Gambia Bird si è accasciata al suolo ed è morta. Il mezzo è stato subito circondato dalla autorità. Ma l’autopsia ha accertato che la donna è morta per cause naturali.
E in Italia? Il rischio è legato ai continui flussi migratori che attraversano il Mediterraneo. Per questo ll vicecapogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Lombardia, Fabio Rolfi, ha annunciato un’interrogazione all’assessore lombardo alla Sanità, Mario Mantovani, per chiedere che la Regione si attivi con misure di prevenzione per l’emergenza Ebola, per esempio con forme di “quarantena preventiva nei centri di accoglienza per quegli immigrati clandestini che arrivano ogni giorno in stazione centrale a Milano”.