dalla Redazione
Primo caso di Ebola registrato a New York. Un medico, che ha lavorato in Guinea con Medici senza frontiere e rientrato di recente, è risultato positivo al virus. “Non c’è motivo per i newyorchesi di preoccuparsi”, ha detto in conferenza stampa il sindaco Bill de Blasio, insistendo sul fatto che la metropoli da 8,4 milioni di abitanti è pronta ad affrontare ogni eventualità.
Il medico si chiama Craig Spencer, 33 anni, ed è stato subito messo in quarantena nell’ospedale di Bellevue di Manhattan, una delle strutture indicate dalle autorità per gestire eventuali casi di Ebola. Le autorità hanno anche avviato le indagini per stabilire con quante persone sia entrato in contatto il medico al suo rientro dall’Africa occidentale, avvenuto 10 giorni fa. Liberia, Guinea e Sierra Leone sono i tre Paesi più colpiti dal virus Ebola. Il bilancio parla di 4.877 morti su 9.936 casi accertati, stando ai dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Ma è inutile creare eccessivi allarmismi.
E, intanto, due persone sono state rimpatriate, in Lombardia, perché sospettate di essere state esposte oltre il dovuto al contagio del virus Ebola durante una missione umanitaria in Africa. A darne notizia è il Corriere della Sera che racconta le giornate dei due da quando sono rientrati in casa, sotto controllo sanitario, una sorta di quarantena a scopo precauzionale. SOno un chirurgo sessantenne e un’ostetrica trentenne, che hanno lavorato da giugno alla settimana scorsa con l’associazione ‘Cuamm medici con l’Africa’ a Pujeun, in Sierra Leone.