La Francia ha sospeso il trasferimento e l’accoglienza prevista di 3.500 migranti attualmente in Italia. È quanto ha annunciato il ministro dell’Interno transalpino, Gerald Darmanin.
Il ministro dell’Interno francese Darmanin ha comunicato che la Francia ha sospeso l’accoglienza di 3.500 migranti attualmente in Italia
“L’Italia era il primo beneficiario del meccanismo di solidarietà europeo per la ricollocazione dei migranti rifugiati in Europa”, ha ricordato il ministro per il quale “la gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo è un problema europeo, che riguarda tutti e che ha bisogno di una risposta europea”.
“È il governo italiano che ci rimetterà – ha aggiunto Darmanin – poiché noi eravamo impegnati con la Germania a ricollocare 3.500 persone entro l’estate del 2023, persone che sarebbero arrivate in Italia, in particolare in base al diritto marittimo. Se noi accogliamo questi 234 migranti non rilocalizzeremo nessuna delle persone che ci eravamo impegnati ad accogliere nelle prossime settimane”.
Piantedosi: “La reazione della Francia è totalmente incomprensibile”
“La reazione che la Francia sta avendo di fronte alla richiesta di dare accoglienza a 234 migranti – quando l’Italia ne ha accolti 90 mila solo quest’anno – è totalmente incomprensibile di fronte ai continui richiami alla solidarietà dovuta a queste persone. Ma dimostra anche quanto la postura delle altre nazioni di fronte all’immigrazione illegale sia ferma e determinata”. Ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
“L’Italia ha accolto 90mila migranti solo quest’anno”
“Quello che non capiamo – ha aggiunto il numero uno del Viminale – è in ragione di cosa l’Italia dovrebbe accettare di buon grado qualcosa che gli altri non sono disposti ad accettare. In Italia quest’anno sono sbarcate quasi 90.000 persone. Tredici paesi europei si sono impegnati a ricollocare complessivamente circa 8.000 persone, meno di un decimo. Finora ne sono state ricollocate in tutto 117 (lo 0,13% degli arrivati), di cui in Francia 38 (lo 0,04%)”.
“A fronte di questi ricollocamenti assolutamente insufficienti – ha aggiunto Piantedosi -, si vuole imporre il principio che l’Italia sia l’unico approdo d’Europa possibile per gli immigrati illegali, determinando così un flusso di ingressi in notevole crescita in questi ultimi tre anni anni. La solidarietà europea viene sbandierata ma l’Italia ha affrontato finora questo problema da sola e il nostro sistema di accoglienza è in gravissima difficoltà”.
“È evidente quindi che l’Italia non potrà dare la propria adesione a soluzioni per un Patto europeo non adeguatamente bilanciato tra misure di solidarietà e di responsabilità. I Paesi di primo ingresso non possono, infatti, da soli sopportare l’onere di una responsabilità esclusiva nella gestione dei flussi”, ha concluso il ministro dell’Interno aggiungendo che “per questo noi continuiamo a sostenere che la soluzione più seria è lavorare insieme per fermare le partenze dal nord Africa”.