La diplomazia costringe un po’ tutti a fare gli amiconi di Donald Trump, nuovo presidente degli Stati Uniti. Dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, sono arrivate parole di distensione nei confronti dell’erede di Barack Obama.
Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, per il ruolo che ricopre è stato il primo a salutare la vittoria del candidato repubblicano. “L’Italia continua i suoi rapporti di amicizia e di collaborazione con gli Stati Uniti e continua con la sua linea di politica estera che è una linea di apertura e di cooperazione, di rifiuto di protezionismi e di egoismi, non è che questo cambia a seconda di chi è l’inquilino della Casa Bianca”, ha dichiarato il numero uno della Farnesina. “Andremo avanti con tutta l’intenzione di collaborare con gli Stati Uniti, con i quali siamo alleati da 70 anni. Dobbiamo anche aumentare il livello di comprensione delle difficoltà economiche in cui la globalizzazione ha precipitato una parte dei cittadini”, ha aggiunto Gentiloni.
Matteo Renzi ha ribadito la posizione del Governo durante un incontro per il sostegno al sì al referendum: “Chi l’avrebbe detto che Trump avrebbe vinto? Eppure è così e noi abbiamo rispetto, collaboreremo con la nuova presidenza Usa e al rapporto tra Usa e Ue”. Una posizione più conciliante è arrivata anche dalla Raggi: “Incontreremo Trump quando deciderà di venire. Lo inviteremo comunque in Campidoglio”.
Ovviamente il leader della Lega, Matteo Salvini, grande sostenitore di Trump, ha espresso grande soddisfazione: “Eravamo tra i pochi a crederci ma facevamo bene. Alla faccia di politologi, politici, giornalisti, attori, cantanti e ballerine”. Anche la numero uno di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha parlato dell’esito elettorale in America: “Negli Stati Uniti il popolo ha vinto contro speculatori finanziari e pensiero unico”.