È morto Mario Vargas Llosa, ecco chi era il Nobel per la Letteratura e maestro del romanzo latinoamericano

È morto Mario Vargas Llosa, ecco chi era il Nobel per la Letteratura e maestro del romanzo latinoamericano

È morto Mario Vargas Llosa, ecco chi era il Nobel per la Letteratura e maestro del romanzo latinoamericano

È morto Mario Vargas Llosa, gigante della letteratura mondiale e tra i principali esponenti del “boom” latinoamericano del Novecento. Lo scrittore peruviano, Premio Nobel per la Letteratura nel 2010, si è spento a 89 anni nella sua casa di Lima, circondato dai familiari. A darne l’annuncio è stato il figlio Álvaro, attraverso un messaggio pubblicato su X: «È con profondo dolore che annunciamo che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è deceduto pacificamente a Lima oggi, circondato dalla sua famiglia».

Nato il 28 marzo 1936 ad Arequipa, in Perù, Mario Vargas Llosa è stato una delle voci più influenti della narrativa ispanoamericana. Con autori come Gabriel García Márquez, Julio Cortázar e Jorge Luis Borges, ha contribuito a rivoluzionare la letteratura del Novecento, dando vita a un’epoca d’oro per il romanzo latinoamericano.

Dal Perù a Parigi, una vita tra scrittura e impegno

Cresciuto in Bolivia e poi a Piura, nel nord del Perù, Vargas Llosa ha vissuto un’infanzia segnata dall’assenza del padre, con cui si riunì solo all’età di dieci anni. Un rapporto conflittuale che avrebbe influenzato profondamente la sua produzione letteraria. Proprio per volere del padre, fu iscritto alla scuola militare Leoncio Prado di Lima, esperienza che ispirò il suo primo grande romanzo, La città e i cani (1963), accolto con scandalo e censura ma destinato a imporsi come opera fondante del realismo critico latinoamericano.

Dopo gli studi in Letteratura e Giurisprudenza all’Università di San Marcos di Lima, si trasferì in Europa: prima a Madrid, poi a Parigi, dove si affermò anche come giornalista. Fu nella capitale francese che completò La città e i cani, e iniziò una carriera letteraria straordinaria, fatta di romanzi, saggi, teatro e interventi politici.

Il Nobel e il riconoscimento internazionale

Nel 2010, l’Accademia di Svezia gli conferì il Premio Nobel per la Letteratura, «per la sua mappatura delle strutture di potere e per le sue immagini taglienti della resistenza, della rivolta e della sconfitta dell’individuo». Ma il suo nome era già noto a livello globale, grazie a opere come La casa verde, Conversazione nella cattedrale, Lituma nelle Ande e La festa del caprone, romanzo ispirato alla dittatura di Trujillo nella Repubblica Dominicana.

Nel corso della sua carriera ricevette anche altri prestigiosi riconoscimenti, tra cui il Premio Cervantes (1994), il Premio Principe delle Asturie (1986) e il Premio Planeta (1993).

Tra polemiche, politica e passioni: È morto Mario Vargas Llosa

Mario Vargas Llosa è stato anche una figura pubblica controversa, noto per le sue prese di posizione politiche e per alcune vicende personali che hanno fatto discutere. Nel 1990 si candidò alla presidenza del Perù, venendo sconfitto da Alberto Fujimori. Famosa fu anche la rottura con l’amico e collega Gabriel García Márquez, culminata in un episodio mai chiarito del 1976, quando lo colpì con un pugno in un cinema di Città del Messico.

Sposato due volte, prima con la zia acquisita Julia Urquidi e poi con la cugina Patricia Llosa (madre dei suoi tre figli), dal 2016 era noto anche per la relazione con Isabel Preysler, durata fino al 2022.