L’orsa Amarena ha incontrato un lupo. Solo che questa volta il lupo è un bestiale essere umano che l’ha uccisa a fucilate la sera del 31 agosto, alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. La notizia è stata postata dal Parco Nazionale sulla sua pagina Facebook, sottolineando come a sparare sia stato un residente della zona, subito identificato.
Risale a pochi giorni fa il video in cui l’orsa appariva con i suoi cuccioli nel centro del paese, passeggiando incurante delle persone intorno. Quell’immagine sembrava suggerire una serena convivenza tra uomini e orsi, smentendo le pretestuose polemiche innescate dalla Provincia autonoma di Trento che aveva deciso di bloccare l’abbattimento dell’orsa JJ4 poi bloccato dal Consiglio di Stato.
“La notizia dell’uccisione a colpi di fucile dell’orsa Amarena rappresenta un atto gravissimo nei confronti dell’intera Regione che lascia dolore e rabbia per un gesto incomprensibile”, ha detto il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio. “In tutti questi anni le comunità fuori e dentro ai parchi hanno sempre dimostrato di saper convivere con gli orsi senza mai interferire con le loro abitudini. Mai un orso ha rappresentato in Abruzzo un qualunque pericolo per l’uomo, neanche quando si è trovato a frequentare i centri abitati”, ha sottolineando il presidente, condannando duramente l’”atto violento” nei confronti di mamma orsa.
Si sono venduti la pelle
L’uomo che ha sparato si è giustificato dicendo di averlo fatto per paura, senza intenzione di uccidere. La Procura ha già aperto un fascicolo nei suoi confronti per il reato 544bis del codice penale, ossia chiunque procuri per crudeltà o senza necessità la morte di animali. Il WWF ha già annunciato id volersi costituire parte civile.
Per parte loro, Forza Italia, Fratelli d’Italia, M5S, Pd e Alleanza Verdi Sinistra hanno condannato in coro l’accaduto. Per la dem Pina Picierno si tratta di “un gesto di una violenza inaudita e ingiustificabile, che arriva al culmine di un’estate in cui una certa parte di politica ha voluto esacerbare e terrorizzare i cittadini”.
Per il M5S il fatto “ci dice molto di quanto deleterie possano essere le campagne mediatiche e politiche portate avanti per l’uccisione degli orsi, come ad esempio quella di Fugatti in Trentino. Dobbiamo continuare – scrivono in una nota congiunta Senatori e Deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura – a lavorare nel segno del rispetto degli animali e della convivenza con la fauna selvatica, cui spesso siamo noi ad arrecare problemi, ed evitare di creare un clima da far west e da grilletti facili”.
Di “responsabilità morale del governo” parla la deputata di Alleanza Verdi e Sinistra Eleonora Evi, co-portavoce di Europa Verde: “Ecco le conseguenze drammatiche di questo governo che ha dato il via alla caccia libera come fossimo nel far west, consentendo di uccidere animali selvatici anche in aree urbane e protette”, ha detto. Più duro Massimo Vetturi, responsabile dell’Area Animali Selvatici della LAV (Lega Anti Vivisezione) che a fanpage.it ha fatto riferimento alla responsabilità politica “di coloro che hanno creato un clima d’odio nella confronti della fauna selvatica in generale e degli orsi in particolare.
Il territorio del parco d’Abruzzo, Lazio e Molise è sempre stato portato come esempio della convivenza con gli orsi a differenza di quanto succede in Trentino e questo dimostra che il clima d’odio di cui parlavamo attecchisce ovunque”. L’orsa Amarena non aveva mai mostrato segni di aggressività né aveva mai arrecato problemi ai residenti della zona del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.