Un indizio era arrivato due giorni fa quando proprio la pagina di Fratelli d’Italia aveva pubblicato sul profilo social di Atreju su X un identikit del nome ancora ignoto. Nella schermata il profilo era abbastanza nitidamente quello di Elon Musk. Un nome, però, che sorprende e non poco. Perché parliamo di un personaggio non proprio affine al mondo di Giorgia Meloni e sodali. Eppure è proprio lui il super-ospite atteso alla canonica festa di Fratelli d’Italia di Atreju.
Il fondatore della Tesla, Elon Musk, è un convinto ecologista. Ed è favorevole a fecondazione e maternità surrogata
Musk dovrebbe intervenire sabato nella tarda mattinata intervistato da Nicola Porro, vicedirettore del Giornale e conduttore di Quarta Repubblica su Rete 4. Proprio a giugno, dopo la visita a Meloni, era stato proprio Porro a intervistare Musk in esclusiva per il suo programma. Già, perché Musk e la Meloni già si sono incontrati. A giugno aveva parlato con la premier di intelligenza artificiale e di natalità. La natalità in effetti è un tema cruciale per Musk, che almeno un paio di volte su Twitter ha espresso preoccupazione per il calo delle nascite in Italia, dicendo che “sta scomparendo”.
Resta il fatto, però, che parliamo di due profili almeno apparentemente molto distanti. Musk, per così dire, non è proprio un meloniano. È infatti e innanzitutto un ecologista convinto, visto d’altronde anche qual è il suo maggiore campo d’investimento (la Tesla). Non è un caso che più e più volte ha attaccato i politici e la loro linea assolutamente lontana da una vera transizione ecologica. Di contro, invece, ha esaltato più volte Greta Thumberg, altro profilo decisamente poco amato dal mondo della destra italiano. Già nel 2019 Musk ebbe a dire: “Questa ragazza sedicenne ragiona meglio e ha più cuore della stragrande maggioranza dei politici“. Chissà se in quella circostanza considerava all’interno della “stragrande maggioranza dei politici” anche quelli dell’attuale governo italiano, vista la poca lungimiranza in fatto di transizione ecologica.
L’ottavo erede del miliardario americano è nato con l’utero in affitto. In Italia “reato universale” grazie a una legge di FdI
C’è poi un altro tema che tiene i due personaggi ai poli opposti, quello della maternità. Musk ha avuto un primo figlio nel 2002, che è morto dopo poche settimane per una malattia genetica; allora con la fecondazione in vitro nel 2004 sono arrivati due gemelli, e altri 3 nel 2006; dopo la separazione dalla prima moglie, un altro matrimonio e diverse relazioni, ha avuto altri 4 figli, due dalla cantante Grimes e due dalla direttrice delle operazioni della sua startup Neuralink. Le cronache si sono sempre concentrate sui nomi stranissimi scelti per i neonati, sequenze di lettere e numeri contenenti specifici messaggi, ma non si tratta dell’unico elemento da sottolineare. L’ottavo figlio, il secondo da Grimes, che si chiama Exa Dark Sideræl Musk, è stato ottenuto tramite maternità surrogata, ovvero l’utero in affitto.
Al di là dei curiosi dettagli che hanno, come noto, catturato più e più volte l’attenzione mediatica, è l’aspetto politico che qui interessa. Maternità surrogata e fecondazione in vitro: due pratiche, dunque, che Musk non solo approva ma a cui è anche ricorso. Si tratta di una pratica, invece, che la proposta di Fratelli d’Italia diventata poi legge considera “un reato universale”, cioè punibile anche se commesso all’estero, con la reclusione fino a due anni. Bene saperlo, non fosse mai che qualcuno pensasse di dare a Musk la cittadinanza onoraria. Con la legge di Fratelli d’Italia finirebbe in galera. È bene che qualcuno se lo ricordi prima di alzarsi in piedi e lanciarsi in sperticati elogi ed applausi ad Atreju.