Caos chiama caos. All’inizio quello interno all’Inps, che ha prima allungato di tre mesi la soglia per l’accesso alla pensione (anticipata e di vecchiaia), per poi tornare indietro e aggiornare il simulatore eliminando i nuovi requisiti. Ora quello interno alla maggioranza di governo, con posizioni diametralmente opposte che emergono in queste ultime ore. La differenza di vedute viene riassunta da due esponenti di spicco di Lega e Fratelli d’Italia.
Il primo caso è quello di Claudio Durigon, il sottosegretario del Carroccio che da giorni assicura il suo massimo impegno per evitare ogni aumento dei requisiti. Il secondo è quello di Walter Rizzetto, esponente di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Lavoro della Camera, che frena sull’ipotesi di bloccare i requisiti lasciando tutto allo stato attuale. Rizzetto, intervistato da La Stampa, afferma che è necessario “vedere i dati effettivi” e poi trarre “tutte le conclusioni”.
Prevale la cautela, quindi, sull’ipotesi di bloccare il meccanismo di adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita “perché il costo di questa operazione può essere considerevole”. La risposta di Durigon, indiretta, non si fa attendere: il sottosegretario al Lavoro parla di errore dell’Inps sull’incremento dei requisiti, ma di certo non intende abbandonare la sua battaglia, annunciata da giorni, per evitare l’adeguamento per l’aspettativa di vita più alta.
Sulle pensioni opposizioni all’attacco: chiesti chiarimenti a Calderone e Inps
La maggioranza è “nel caos”, per dirla come la capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Lavoro alla Camera, Valentina Barzotti. Che sottolinea come i due esponenti di Lega e Fdi dicano “cose diverse, gettando i cittadini nel caos”: “Da una parte il sottosegretario Durigon, che a mezzo stampa continua a ripetere che la Lega si opporrà a qualsiasi ipotesi di aumento dell’età pensionabile; dall’altra il presidente della commissione Lavoro Rizzetto, di FdI, che sempre sui giornali frena”. Per Barzotti è necessario che intervenga la ministra del Lavoro, Marina Calderone, a “fare chiarezza sull’intera vicenda in Parlamento” per evitare questo “ridicolo scaricabarile”.
A chiedere un chiarimento alla ministra è anche Franco Mari, capogruppo in commissione Lavoro di Avs: “Adesso la destra grida allo scandalo e scarica la responsabilità sull’Inps, ma la verità è che le pensioni sono un grande bubbone che prima o poi uscirà dalla bolla di propaganda in cui è stato cacciato”. Il Pd, con Arturo Scotto, chiede invece un’audizione in Parlamento del presidente dell’Inps per porre fine a una “guerriglia continua tra partiti diversi della maggioranza”.