Dopo l’imbarazzante vicenda dell’elicottero della Polverini – quando, giusto dieci anni fa, l’allora governatrice del Lazio arrivò a spiccare il volo per soli 80 chilometri – si torna a parlare della Fiera del Peperoncino, popolare kermesse, ideata dall’ex parlamentare di An e membro del Cda della Rai, Guglielmo Rositani e in programma a Rieti dal primo al 5 settembre.
Stavolta la pietra dello scandalo non è Renata Polverini, che per partecipare all’apertura della sagra scomodò un elicottero antincendio della Regione Lazio, bensì il sottosegretario fascio-leghista Claudio Durigon al centro di roventi polemiche per l’infelice proposta di intitolare ad Arnaldo Mussolini una piazza di Latina che oggi ricorda Falcone e Borsellino (leggi l’articolo). Una presenza (ammesso che il leghista sia ancora al suo posto a settembre) che sta suscitando qualche polemica (leggi l’articolo).
Ufficialmente Durigon interverrà alla Fiera di Rositani per parlare del Pnrr, a dirlo sono gli stessi organizzatori. “In merito alle polemiche che sono scaturite rispetto alla presenza alla Fiera del Peperoncino di Claudio Durigon – dice Livio Rositani, figlio dell’ex delfino finiano Guglielmo – voglio chiarire che l’organizzazione della Fiera non ha fatto altro che creare uno spazio politico per chiedere conto a tutti i partiti di maggioranza e all’unico di minoranza, cosa ne sarà dei soldi, una valanga, che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza porterà nel Reatino”.