Altri due giorni di consultazioni al Colle. Oggi e domani. La settimana scorsa, preannunciando ulteriori consultazioni a partire da oggi, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva chiesto indicazioni precise ai partiti ed evidenziato che in caso contrario, se non fosse stata garantita un’intesa in grado di consentire la formazione di un Governo solido, l’unica strada sarebbe stata quella delle elezioni anticipate, pur precisando che rappresentano un rischio e che non si può continuamente chiamare i cittadini alle urne. Una bacchettata pesante quella del Capo dello Stato. La conferma che non si può interrompere una legislatura solo in base all’ultimo sondaggio utile.
Ieri il Quirinale ha fissato il nuovo calendario. Oggi, alle 16, il Presidente Mattarella incontrerà nuovamente la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Alle 17 sarà la volta del presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, mentre il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, continuando a essere lontano da Roma, anche in questo caso verrà sentito telefonicamente. Sempre oggi, alle 18.20, è poi previsto l’incontro con il Gruppo Misto del Senato, rappresentato da Loredana De Petris di Leu, Riccardo Nencini, del Psi, Pietro Grasso, di Leu, Emma Bonino, di +Europa, e Riccardo Antonio Merlo, del Maie. Alle 18.40 toccherà, invece, al Gruppo Misto della Camera, con Manfred Schullian, di Svp, presidente del gruppo, Alessandro Fusacchia, di +Europa, Renate Gebhard, delle Minoranze linguistiche, Maurizio Lupi, di Noi con l’Italia-Usei, Beatrice Lorenzin, di Civica popolare, Catello Vitiello, di Sogno Italia, e Antonio Tasso, del Maie.
Domani però sarà il giorno decisivo. Il Capo dello Stato terrà infatti le consultazioni con i partiti maggiori. Alle 16 Mattarella incontrerà la delegazione di Forza Italia, alle 17 quella del Partito democratico, alle 18 quella della Lega, e alle 19 quella del Movimento 5 Stelle. Due giorni al termine dei quali il Presidente della Repubblica potrebbe concedere anche altro tempo nel caso dovesse ricevere ampie rassicurazioni su un accordo per la formazione di un Esecutivo stabile. In tal caso infatti qualche altro giorno potrebbe essere utile per mettere a punto la squadra di Governo. Al contrario al Presidente sembra non resti altro da fare che sciogliere le Camere e probabilmente nominare un Esecutivo tecnico per arrivare fino al voto.