Sempre più difficile per la Rai ignorare la fake news sulle Ong diffusa tramite Facebook da Bruno Vespa. Dopo che il conduttore di Porta a Porta è stato sbugiardato dalle stesse Organizzazioni non governative, specificando che dopo aver salvato i migranti in mare sono in prima linea negli ospedali italiani a lottare contro il coronavirus e non latitanti come sostenuto da lui, alle richieste di interventi da parte di viale Mazzini fatte dal consigliere di amministrazione, eletto dai dipendenti di Viale Mazzini, Riccardo Laganà si sono unite quelle dell’Usigrai.
IL CASO. “Bruno Vespa, di nuovo, pone la Rai in imbarazzo dopo l’ultima e infondata accusa pubblica verso Medici senza frontiere. Attendo le sue scuse e mi chiedo quante altre uscite a vuoto di questo collaboratore esterno, servano per adottare giusti provvedimenti”, aveva subito dichiarato Laganà dopo il video postato su Facebook dal conduttore di Porta a Porta, in cui sosteneva che nell’emergenza Covid-19 organizzazioni come Medici senza frontiere erano scomparse. “C’è bisogno di loro stavolta – aveva sostenuto Vespa riferendosi alle Ong – anche se non c’è politica, anche se non c’è propaganda, anche se non ci sono le televisioni a propagandarne il lavoro. Che corrano, che tornino davvero a bordo, a bordo dell’emergenza”.
Un post populista che neppure Matteo Salvini sarebbe riuscito a confezionare in quel modo. Immediata però la replica proprio da Medici senza frontiere: “Siamo attivi in alcuni ospedali del lodigiano per supportare il lavoro straordinario degli operatori sanitari in risposta all’epidemia che ha colpito l’Italia”. Aggiungendo anche di essere al lavoro dal 9 marzo nell’ospedale di Codogno, schierando 25 persone, e in alte due strutture sanitarie, con un’équipe di infettivologi, anestesisti, infermieri e logisti. Volontari che stanno anche riattivando “una ventina di posti letto finora inutilizzati per mancanza di personale”, che si prodigano in una casa di cura e nell’assistenza domiciliare. Ora il doppio esposto nei confronti di Vespa.
Presentato al Comitato per il Codice etico della Rai e al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio da Laganà, eletto nel CdA Rai dai dipendenti, e dal segretario dell’Usigrai, Vittorio di Trapani. I due hanno chiesto di valutare profili disciplinari e deontologici rispetto alle accuse rivolte dal conduttore di Porta a Porta nei confronti di una Ong, smentite appunto dai diretti interessati. “Questo fatto – sottolineano Laganà e Di Trapani – ha esposto la Rai a rischi di immagine da parte di un proprio collaboratore”. Il consigliere d’amministrazione e il segretario dell’Usigrai ricordano inoltre che, nei giorni precedenti, sempre “Vespa ha rivolto gravi accuse nei confronti del proprio datore di lavoro, accusandolo di aver sospeso la trasmissione Porta a Porta “senza un motivo ragionevole”, ipotizzando una decisione dal “sapore politico”.
Un qualunque dipendente sarebbe stato sanzionato per comportamenti analoghi. E le regole devono essere uguali per tutti”. In giorni così difficili Laganà e Di Trapani esprimono invece il loro ringraziamento alle lavoratrici e ai lavoratori della tv pubblica che, nonostante le difficoltà, “stanno assicurando ancora una volta un prodotto di straordinaria qualità”.