Uno al giorno. Sono gli avvertimenti lanciati all’Italia e al governo sulla situazione economica del Paese. L’ultimo arriva dal Fmi: il Fondo monetario internazionale, dopo la doccia gelata sulla crescita quasi ferma, avverte che l’Italia ha bisogno di “ulteriori sforzi di bilancio nei prossimi due anni”.
Nel Fiscal Monitor il Fmi sottolinea che la probabilità “che l’Italia raggiunga il deficit primario necessario per stabilizzare i suoi livelli di debito (stimato a più dello 0,5% del Pil per il 2024) è meno del 50%, indicando la necessità di ulteriori sforzi di bilancio nei prossimi due anni”. Due anni di tagli e austerità, in pratica.
Gli avvertimenti del Fmi all’Italia
Nel report si sottolinea come le prospettive economiche e finanziarie globali si stiano “stabilizzando”, ma “gli sforzi per normalizzare la politica fiscale continuano a lottare con l’eredità di un debito e di un deficit elevati” per l’Italia. La riduzione dei deficit fiscali e del debito pubblico nel 2021 e nel 2022, spiega ancora il Fmi, ha subito poi un’inversione di tendenza nel 2023, “arrestando i progressi verso la normalizzazione delle politiche”. Nell’anno di governo Meloni, quindi, la discesa del debito è terminata.
Nel Fiscal Monitor si parla anche del debito globale che è previsto essere in crescita intorno al 100% del Pil entro il 2029: un aumento “spinto da alcune grandi economie (per esempio Cina, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), che hanno bisogno di agire per affrontare gli squilibri fondamentali fra la spesa e i ricavi”. Quindi l’Italia è tra i maggiori responsabili dell’aumento del debito globale.
Un ultimo avvertimento viene lanciato, non solo per l’Italia, riguardo all’anno in corso, in cui si terranno le elezioni in diversi Paesi. Per il Fmi “i rischi di scostamenti di bilancio sono particolarmente acuti quest’anno visto che il 2024 è l’anno delle elezioni, con 88 economie che rappresentano più della metà della popolazione mondiale che hanno già votato e si avviano a farlo”.