“Ho predisposto una norma per superare l’attuale disposizione dell’art. 73 comma cinque che non prevede l’arresto immediato per i casi di spaccio di droga”. E’ quanto ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, dopo aver presieduto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in Prefettura ad Ancona. “Abbiamo fatto un tavolo di lavoro con il ministero della giustizia – ha spiegato – e abbiamo trovato una soluzione che convince sia noi che la giustizia, dando la possibilità di arrestare immediatamente con la custodia in carcere coloro che si macchiano di questo reato”.
“E’ stato rilevato – ha aggiunto il ministro dell’Interno – il fatto che arrestare, senza custodia in carcere, e il giorno dopo vedere nello stesso angolo di strada lo spacciatore preso il giorno prima, incide anche sulla demotivazione del personale di polizia che tanto si impegna su questo versante e vede la propria attività essere posta nel nulla quando il giorno dopo li ritroviamo nello stesso posto”.
La norma allo studio del Viminale, servirà a colpire, in modo più efficace, gli spacciatori abituali di droga, cioè quelli che si macchiano di recidiva. “Accogliamo con particolare favore – ha commentato Girolamo Lacquaniti dell’Associazione nazionale funzionari di Polizia – l’ipotesi normativa predisposta dal ministero dell’Interno che consentirà l’applicazione di misure cautelari in carcere per chi spaccia sostanze stupefacenti indipendentemente dalla quantità ceduta. I dati in nostro possesso sono allarmanti non solo e non tanto per quanto riguarda l’uso di stupefacenti ma anche e soprattutto per il dilagare del suo consumo tra i più giovani”.