La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la stessa che lamenta di essere sotto il tiro della stampa brutta, sporca e cattiva che le impedisce di essere amata come meriterebbe è stata intervistata per venti minuti durante l’ultima trasmissione Diritto e rovescio condotta da Paolo Del Debbio.
La premier Meloni è stata intervistata per venti minuti durante l’ultima trasmissione Diritto e rovescio condotta da Paolo Del Debbio
Per rendere l’idea del pezzo di giornalismo d’assolo si può partire dalla fine, quando Del Debbio suadente ha detto alla premier che “con questi dati e con questi successi che ha elencato una carbonara o un’amatriciana al conduttore potrebbe anche essere offerta lì a Palazzo Chigi…”. Meloni in collegamento si gusta la scena del giornalista azzerbinato e gli risponde “quando vuole”, chiamandolo per nome “Paolo”. “Io sono un ragazzo alla buona, mi accontento di poco…”, spiega Del Debbio e la conversazione scivola in un quadretto familiare, qualcosa di simile a una sit-com che deve sforzarsi di sembrare giornalismo.
In contemporanea su un altro canale che per molti è colpevole di essere “troppo grillino” (La7) l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ora leader dei Cinque Stelle, veniva sottoposto al tiro incrociato di Lilly Gruber e del suo valletto, il giornalista Massimo Giannini. Giannini era molto divertito dal nomignolo “CamaleConte” affibbiato al presidente M5S ripetendolo più volte e la giornalista del Corriere della sera Monica Guerzoni ha detto di ritenere Conte “il miglior alleato di Meloni”. Su che base?, chiede Conte. Su nessuna base, ha risposto lei. Gruber e Giannini avevano avuto lo stesso atteggiamento con la segretaria del Pd Elly Schlein. Forse tra l’aggressione e l’asservimento ci sarebbe una via di mezzo: il giornalismo.