Sembra che sul Green pass l’unica certezza è che entrerà in vigore tra due giorni. Già perché con le lancette che corrono, ancora non è completamente chiaro dove e quando sarà necessario. Certo è noto che il certificato verde sarà richiesto per spettacoli, cinema, centri termali, piscine, palestre e ristoranti al chiuso, ma non si sa ancora se verrà esteso pure per la scuola e per i trasporti.
Com’è facile intuire, si tratta di un limbo che deriva dalle battaglie intestine nella maggioranza del governo di Mario Draghi che da un lato viene tirata per la giacchetta dal Pd che chiede limitazioni per salvaguardare la salute pubblica e dall’altro la Lega che prova a rinviare il più possibile decisioni scomode tentando di ammorbidirle. Che le cose stiano così è evidente già dal fatto che in queste ore, il Carroccio di Matteo Salvini torna a cavalcare il tema della riapertura delle discoteche che sembrava archiviato da tempo.
Non solo. A dimostrare che la confusione è diffusa, c’è anche la richiesta di chiarimenti sull’utilizzo del Green pass in hotel e strutture turistico ricettive sollecitata da Astoi, l’associazione di tour operator, secondo cui l’attuale normativa è difficilmente interpretabile. Quel che è certo è che sul Green pass, il governo – seppure in ritardo – intende puntare con decisione.
LE MOSSE DI DRAGHI. Questa settimana, infatti, dovrebbe essere affrontato il dossier scuola in modo che le misure stabilite possano diventare legge entro il 20 agosto. Si tratta di un piano articolato e su cui sono forti le divisioni all’interno della maggioranza, tanto che limature rispetto al progetto del premier sono più che probabili. Secondo quanto trapela, l’esecutivo sarebbe intenzionato a imporre l’obbligo di esibire il certificato verde anche per la scuola.
Le opzioni sul tavolo sarebbero sostanzialmente tre: obbligo nazionale per tutto il personale scolastico; obbligo soltanto nelle Regioni dove l’immunizzazione è bassa; obbligo per i soli docenti e amministrativi. Ma se un accordo sulla scuola è possibile, soprattutto in ragione del fatto che a settembre ritornerà a suonare la campanella, la definizione dell’eventuale obbligo di Green pass per l’utilizzo dei trasporti è in alto mare. Secondo fonti parlamentari, il delicato dossier sulla mobilità verrà affrontato non prima di settembre. Sempre secondo indiscrezioni, l’intenzione del governo sarebbe quella di imporre l’obbligo di Gren pass per i trasporti a medio e lungo raggio mentre dovrebbero restare esclusi i mezzi del trasporto pubblico locale.
IL BUON ESEMPIO. Intanto a dare il buon esempio è la Camera dei Deputati, presieduta dal grillino Roberto Fico. Nella riunione dei questori di ieri, infatti, è stata adottata una specifica delibera che stabilisce che dal 6 agosto, giorno di entrata in vigore del Green pass, per l’accesso alle strutture di ristorazione al chiuso, per la partecipazione a iniziative istituzionali, culturali e convegnistiche o a conferenze stampa che si tengono nelle sedi della Camera, sarà necessario esibire il certificato verde.