Il Donald Trump aggressivo, ruvido, a tratti anche un po’ volgare, è solo una cartolina della campagna elettorale 2016. Ora il prossimo presidente degli Stati Uniti, in attesa dell’insediamento, è un uomo diverso, molto più rassicurante, nonostante la difesa di alcune idee chiave, come la revisione del trattato rans Pacific Partnership, che Barack Obama ha voluto per regolare i rapporti commerciali con l’Asia. Per il resto, sia sulle politiche sul clima che sul rapporto con gli avversari come Hillary Clinton l’approccio è stato capovolto. E i mercati gradiscono molto la versione moderata di The Donald: a Wall Street l’indice Dow Jones ha chiuso sopra il 19mila punti.
Trump ha infatti concesso una lunga intervista a un giornale “nemico”, come il New York Times, facendo marcia indietro rispetto agli attacchi fatti in campagna elettorale. “Non voglio fare del male ai Clinton, non voglio davvero. Ne ha passate tante e ha sofferto molto in modi diversi”, ha detto smentendo l’annuncio di voler perseguire la candidata dei democratici per gli anni da segretario di Stato. Ma il leader repubblicano ha sorpreso su un altro punto: quello sul cambiamento climatico e il conseguente rispetto dell’accordo di Parigi. “Penso che i cambiamenti climatici siano legati in qualche modo all’attività degli uomini, c’è una correlazione. Bisogna vedere quanto questo costerà alle nostre imprese”. E addirittura Trump ha indossato i panni del messaggero di pace: “Mi piacerebbe essere colui che realizza la pace con gli israeliani e i palestinesi, sarebbe un grandissimo traguardo”. Certo, ora bisogna vedere se Dottor Donald e Mr. Trump non subirà altri mutamenti tanto repentini appena approderà ufficialmente alla Casa Bianca.