“Risponderò davanti ad un giudice, poi vedrai che succederà. Ho fatto il mio lavoro con dignità e professionalità assoluta e con i miei metodi, non quelli dei burocrati”. È quanto dichiara via Whatsapp a Il Giornale, Pasquale Striano, il tenente della Guardia di Finanza epicentro dell’inchiesta della Procura di Perugia sul presunto dossieraggio contro politici, imprenditori e vip che è stata avviata dalle denunce del ministro della Difesa Guido Crosetto.
Il tenente Pasquale Striano risponde ai giornalisti via Whatsapp: “Ho fatto il mio lavoro con dignità e professionalità assoluta e con i miei metodi”
Striano, secondo le ipotesi investigative riferite al Parlamento dal Procuratore di Perugia Cantone e dal Procuratore nazionale Antimafia Melillo, insieme al pm della Direzione Nazionale Antimafia e antiterrorismo Antonio Laudati avrebbe sfruttato la banca di dati sensibili a disposizione della super struttura investigativa accedendo a migliaia di informazioni riservate relative a centinaia di persone. E avrebbe conservato notizie riservate e dati sensibili su queste persone raccolti e catalogati in un diario privato.
Secondo quanto ha riferito nei giorni scorsi il procuratore di Perugia, Cantone, Striano dal primo gennaio 2019 al 24 novembre 2022, all’interno della banca dati Siva, “ha consultato 4.124 Sos, un numero spropositato. Digitato 171 schede di analisi e 6 schede di approfondimenti seguite digitando il nominativo 1531 persone fisiche 74 persone giuridiche. Ha cercato 1.123 persone sulla banca dati Serpico, ma potrebbero essere pure 3mila le ricerche, io sto parlando delle persone. Ha effettuato 1.947 ricerche alla banca dati Sdi. Siamo ad oltre 10mila accessi e il numero è destinato a crescere in modo significativo”. Il numero di file scaricati dalla banca dati della Direzione nazionale Antimafia è stato di 33.528.