Un doppio incarico, più un altro ad interim. Il tutto per una scena quasi grottesca: l’amministratore delegato della Rai che manda in onda, sulla Rai, una produzione del teatro in cui è sovrintendente. Dopo quasi quattro mesi la situazione non è cambiata di una virgola: Carlo Fuortes (nella foto) continua a essere sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, capo (ad interim) della direzione Amministrazione e Finanza, come conferma il sito ufficiale, oltre che Ad della Rai. Mentre il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, continua a guardare altrove, nonostante abbia voce in capitolo, insieme al ministro della Cultura, Dario Franceschini, con cui Fuortes vanta un solido legame.
DANNO AL TEATRO. La vicenda non è certo nuova: è iniziata il 16 luglio, quando il manager ha assunto il ruolo di ad a viale Mazzini. Da allora si è aperto un evidente caso di conflitto di interessi, che rischia di danneggiare, in un cortocircuito, la stessa attività del Teatro dell’Opera. “A oggi nessuno potrebbe pensare che sia lui a stipulare un appalto con la Rai, scatterebbero tutti in piedi”, spiegano fonti interne alla commissione di Vigilanza del servizio radiotelevisivo. Tuttavia, ci sono accordi pregressi, che creano situazioni singolari, come quello che ha fatto andare in onda, su Rai 5 lo scorso 21 settembre, La traviata prodotta dal Teatro dell’Opera di Roma (insieme a Rai Cultura), con la direzione di Daniele Gatti e la regia e le scene di Mario Martone.
E, appena il giorno prima, il canale di viale Mazzini aveva mandato in onda La Cenerentola, sotto la regia di Emma Dante, altro prodotto dal Teatro dell’Opera. L’imbarazzo è stato già tangibile a luglio, come denuncia un’interrogazione presentata dal senatore del gruppo Misto, Elio Lannutti. “La mattina di martedì 20 luglio 2021 l’amministratore delegato della Rai, in qualità di sovrintendente, ha partecipato alla presentazione della stagione 2021-2022 del teatro dell’Opera; in tale occasione il sovrintendente del teatro dell’Opera, che è al contempo amministratore delegato della Rai, ha inteso ringraziare proprio la Rai per la visibilità data al lavoro del teatro”, si legge nell’atto depositato a Palazzo Madama. Lannutti ha quindi sottolineato “un’incredibile confusione di ruoli”, chiedendo di porre fine a questa situazione.
LUNGA ATTESA. Certo, fin da subito Fuortes ha annunciato di non cumulare i redditi e di proseguire nelle vesti di supplente al Teatro dell’Opera, attendendo la fine della campagna elettorale a Roma. Un mese fa, a pochi giorni dai ballottaggi per eleggere il nuovo primo cittadino, aveva affermato: “Se la sindaca Raggi non nomina il nuovo sovrintendente io devo rimanere a fare la supplenza”. E, aveva aggiunto, “appena verrà nominato il nuovo sindaco, con il ministro faranno la nomina e io decadrò”. Ma nei fatti non c’è stata alcuna decadenza dopo l’elezione di Gualtieri al Campidoglio, perché appunto il sindaco romano cincischia.
“È passato troppo tempo. Appena si è insediato in Rai, Fuortes avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni dal Teatro dell’Opera. Anche la motivazione dell’attesa del nuovo sindaco è venuta meno, perché c’è una giunta già operativa”, spiega a La Notizia il deputato Michele Anzaldi, componente della Vigilanza Rai. “L’Ad della Rai – aggiunge il parlamentare – deve preoccuparsi del suo incarico, che è già portatore di parecchi problemi. Per il resto al sindaco di Roma decidere cosa fare del Teatro dell’Opera dopo che Fuortes avrà dato le dimissioni”.