Subito una legge sul fine vita. Bisogna fare presto. Questi gli annunci della politica tutta sulla scia della vicenda di Dj Fabo. E ieri, finalmente, il testo di legge sul biotestamento è arrivato in Aula. Ma sorpresa: non c’era nessuno tra i banchi dei parlamentari. Il lunedì il Parlamento è aperto, ma deputati e senatori a fatica arrivano puntuali quando si aprono i lavori: al momento della discussione si sono presentate una ventina di persone su 630 deputati.
Viene poi disciplinato il diritto all’informazione, ovvero il diritto di ogni persona di conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informata in modo completo e comprensibile sulla propria diagnosi, la prognosi, i benefici ed i rischi degli accertamenti diagnostici e dei trattamenti sanitari indicati e le possibili alternative; le conseguenze dell’eventuale rifiuto del trattamento sanitario e dell’accertamento diagnostico o della rinuncia. La persona ha anche il diritto di rifiutare in tutto o in parte di ricevere le informazioni e di indicare i familiari o una persona di sua fiducia incaricati di ricevere le informazioni in sua vece. Sia il rifiuto che la rinuncia alle informazioni nonché l’eventuale indicazione di un incaricato vengono registrati nella cartella clinica e nel fascicolo elettronico. Il consenso deve essere espresso in forma scritta oppure, qualora le condizioni fisiche del paziente non consentano di rispettare quest’ultima, attraverso videoregistrazione o dispositivi che consentano alla persona con disabilità di comunicare. Spetta ad ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere il diritto di rifiutare qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario indicato dal medico per la sua patologia.