Dopo l’invito a non scaricarla, fatto nei giorni scorsi dal leader della Lega, Matteo Salvini, anche Giorgia Meloni ha attaccato l’App Immuni per il monitoraggio dei contatti. “Non ho scaricato l’App Immuni – ha detto la leader di Fratelli d’Italia a Bari nel corso di un’iniziativa elettorale a sostegno di Raffaele Fitto – e invito tutti a non scaricarla perché è una iniziativa fatta in violazione del codice appalti e delle norme italiane”.
“Il decreto approvato dice che le informazioni presenti sull’app – ha aggiunto la Meloni – non possono essere utilizzate per altri scopi ma non sanziona il diverso utilizzo. Non c’è stata una gara pubblica ma il problema è che i dati sulle condizioni sanitarie e gli spostamenti delle persone è il business più appetibile del mondo, per le case farmaceutiche. Senza una legge e delle garanzie costituzionali non si poteva fare”.
“Dopo Matteo Salvini anche Giorgia Meloni attacca la app Immuni – ha commentato il sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento, Gianluca Castaldi – con i consueti toni complottisti che evidentemente sono un marchio di fabbrica di questo centrodestra. Che alla Meloni interessi più la propaganda politica, rispetto alla salute dei cittadini, era già stato chiaro quando a marzo, in piena pandemia, la sua preoccupazione principale era quella di andare a votare in anticipo a maggio”.
“Un’idea – ha aggiunto l’esponente M5S – che adesso a tutti noi pare lampante nella sua assurdità. Ma oggi si supera davvero ogni limite, quando si arriva addirittura a boicottare Immuni una app che può evitare l’estendersi di nuovi focolai, salvando quindi molte vite. Immuni rispetta completamente la privacy dei cittadini, visto che non registra alcun dato che consente di risalire all’identità della persona. Chi dice il contrario, è un irresponsabile che mente sapendo di mentire: se non si ha rispetto per la verità, lo si abbia almeno per la vita delle persone”.