Dopo l’intesa sulle centrali, Usa e Russia trattano sul Mar Nero

Mosca e Washington a Riad discutono sullo stop alla guerra nel Mar Nero. Ma Mosca mira a riaprire solo il corridoio del grano

Dopo l’intesa sulle centrali, Usa e Russia trattano sul Mar Nero

Dichiarare il cessate il fuoco su tutto il Mar Nero, oppure limitarsi a una possibile ripresa dell’accordo sul grano del Mar Nero, garantendo solo ai mercantili ucraini di poter lasciare i porti di Kiev carichi di grano in sicurezza. È stato questo il punto centrale dei negoziati di ieri a Riad tra le delegazioni di Stati Uniti e Russia. Una maratona che però non ha portato ad un risultato concreto, come del resto non lo aveva portato la presunta tregua concordata sullo stop ai bombardamenti sulle infrastrutture energetiche, raggiuto tra Donald Trump e Vladimir Putin la scorsa settimana.

Nessun documento condiviso a Riad

Tanto che la giornata di colloqui di ieri non ha portato alla firma di un documento d’intesa. “Una svolta non è nell’aria”, aveva detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. E sì che il tema di una tregua nel Mar Nero, come ha spiegato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, era stato suggerito direttamente da Trump e accolto da Putin.

Negoziati nella confusione

Secondo la Bbc i negoziati procederebbero nella “confusione”, con gli Stati Uniti che hanno parlato di un “cessate il fuoco marittimo”, mentre il Cremlino ha confermato che la sicurezza della navigazione nel Mar Nero è stato al centro dei colloqui di ieri, precisando tuttavia di voler “riprendere la cosiddetta Iniziativa del Mar Nero”, un accordo limitato che consentiva la navigazione sicura ai mercantili carichi di cereali che salpavano dai porti dell’Ucraina meridionale.

Un tweet del numero uno del Fondo russo per gli investimenti diretti, Kirill Dmitriev, che annunciava un accordo raggiunto per un cessate il fuoco sulle infrastrutture energetiche e che “la Terza guerra mondiale è evitata” non contribuisce a rendere più nitido il quadro. C’è anche incertezza sulle ambizioni dei colloqui ripresi ieri sera a Riad. Se gli Usa hanno espresso la speranza di “implementare ed ampliare il cessate il fuoco parziale”, il ministero degli Esteri russo ha appunto esortato a non aspettarsi una svolta.

La ripresa dei combattimenti in Ucraina

Intanto i combattimenti in Ucraina continuano senza sosta. Dopo uno scambio di attacchi con droni nella notte, un attacco missilistico ha colpito un quartiere residenziale di Sumy, provocando – secondo le autorità ucraine – decine di feriti. Certo non il miglior viatico possibile per raggiungere un accordo. L’Ucraina – considerata uno dei granai del mondo – il mese precedente lo scoppio della guerra il Paese aveva esportato 6,5 milioni di tonnellate di cereali. Il dato era crollato drasticamente con lo scoppio dei combattimenti, causando un aumento dei prezzi che aveva colpito in particolare i Paesi più poveri dell’Africa.