Il giorno dopo la morte di due detenute, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, va nel carcere delle Vallette di Torino. La visita è attesa in mattinata e segue la doppia tragedia registrata nella giornata di ieri.
Due donne sono morte nella stessa giornata all’interno delle mura del carcere torinese. La prima si è suicidata, mentre l’altra si è lasciata morire lentamente rifiutando cure, acqua e cibo, dopo aver chiesto notizie del figlio con insistenza.
Le morti in carcere
Quest’estate le condizioni delle carceri italiane destano preoccupazione. Non solo per il sovraffollamento, ma per i ben 15 suicidi che si sono registrati, più quello di ieri. I sindacati chiedono al ministro Nordio di intervenire per modificare la gestione delle prigioni.
Le tragedie alle Vallette di Torino
La donna che si è lasciata morire è Susan John, una nigeriana di 43 anni: era in carcere dal 21 luglio, dopo un lungo periodo ai domiciliari. Doveva scontare una pena, che sarebbe finita nel 2030, per reati di tratta e immigrazione clandestina.
Per 18 giorni ha rifiutato l’acqua e il cibo, oltre che le cure. Chiedeva di poter vedere il figlio di quattro anni, rimasto col padre. Si trovava in una sezione femminile riservata alle detenute con disagi psichici e problemi di comportamento. Sul caso la procura di Torino ha aperto un fascicolo e presto si terrà anche l’autopsia. Secondo l’avvocato della donna il problema è “stato sottovalutato”.
L’altra detenuta che è morta, togliendosi la vita, al carcere delle Vallette, aveva invece 28 anni. Il suo è il 43esimo suicidio in carcere dall’inizio dell’anno, il sedicesimo da giugno. Un periodo, quello estivo, in cui il sovraffollamento si sente ancor di più con il caldo, come sottolinea l’associazione Antigone: non a caso in questo periodo aumenta il numero di suicidi in prigione.