Dopo la Lega con l’elevazione della legge ungherese sulla famiglia a modello per l’Italia professata da Matteo Salvini, anche Fratelli d’Italia ha finalmente calato la maschera, svelando una volta e per tutte la posizione del partito in materia di famiglia e di aborto.
Scontro tra Roccella (FdI) e Boldrini (Pd)
È stata una puntata incandescente quella che ha visto confrontarsi Eugenia Roccella di Fratelli d’Italia e Laura Boldrinidel Partito Democratico a In Onda, su La7. Affrontando il tema dell’aborto e le polemiche che hanno invaso il partito di Giorgia Meloni dopo la Instagram Stories postata dall’influencer Chiara Ferragni, l’esponente i FdI ha dichiarato: “L’aborto è un diritto? Io sono una femminista e le femministe non lo hanno mai considerato un diritto, dicendo che esula dal territorio del diritto”.
Alle parole dell’avversaria politica, l’ex presidente della Camera ha immediatamente replicato piccata: “Anche io sono femminista, è un diritto”.
Roccella, figlia di uno dei fondatori del partito Radicale e autrice del libro Aborto: facciamolo da noi (1975), quindi, ha ribadito: “Non direi che è un diritto, però c’è una legge e la legge va applicata e nessuno la contesta…”.
Per candidata della Meloni, l’aborto “non è un diritto” ma il “lato oscuro della maternità”
In studio, la meloniana Roccella ha spiegato che l’interruzione di gravidanza non è un diritto perché “è il lato oscuro della maternità” ed è “la maternità che non è mai entrata nello spazio pubblico”, affermando: “Quindi l’idea che la maternità non è mai stata considerata come un elemento forte della cittadinanza delle donne…”.
“Ma che vuol dire? Io non capisco”, ha ribattuto la Boldrini. “Io dico che le donne devono avere il diritto di decidere liberamente”.
Il dibattito si è poi focalizzato sulla scomparsa della pillola RU486 dai consultori di regioni come Marche e Umbria. A questo proposito, Roccella ha precisato: “Si usa la pillola abortiva, ma si usa negli ospedali”.
Perdendo definitivamente le staffe, allora, la candidata del Pd ha sottolineato: “Ma se negli ospedali abbiamo la gran parte dei medici obiettori, che facciamo? Ci prendiamo in giro?”.