di Antonello Di Lella
Ultimi due mesi da incubo per l’ex governatore del Molise Angelo Michele Iorio (Pdl). Prima la batosta elettorale nelle regionali di febbraio, e ora la conferma in appello della condanna a un anno e sei mesi per abuso d’ufficio. Nessuno sconto quindi da parte dei giudici nel secondo grado di giudizio del processo Bain&Co: Iorio è stato condannato perché, secondo la Corte, forte del suo ruolo istituzionale ha favorito la multinazionale dove lavorava uno dei suoi figli assegnando alla stessa due consulenze di studio. I periodi di riferimento sono gli anni 2003 e 2004 quando Iorio da presidente della Regione affidò alla Bain & Company una consulenza relativa alla realizzazione dell’autostrada Termoli-San Vittore e un’altra inerente la riorganizzazione del sistema sanitario regionale. La sentenza d’appello, in virtù del decreto Liste Pulite entrato in vigore lo scorso gennaio, blocca ancora l’ingresso in Consiglio regionale dell’ex governatore, eletto tra le fila dell’opposizione. Ora Iorio ricorrerà in Cassazione, ma anche contro il decreto Liste Pulite che, per adesso, lo sospende per un anno e sei mesi dall’attività di consigliere regionale.