di Lapo Mazzei
L’unica certezza è che, mai come questa volta, il centrodestra, e non solo quello romano, si sta organizzando per perdere. Anzi, per non riconquistare il Comune di Roma. Perché quanto sta avvenendo sotto il cielo della Capitale assomiglia tanto al caos organizzato dalla Lega. Prendete il leader della Lega. Matteo Salvini ha sentito l’impellente necessità di ringraziare i romani che sono andati a votare ai banchetti della Lega allestiti nella Capitale e cita la celebre frase di Giorgio Gaber della canzone “La Libertà”. “Grazie mille ai volontari e ai 15.000 cittadini che hanno portato le loro idee: libertà è partecipazione! #Romaparlitu” scrive su Twitter il leader del Carroccio. Vero, vanno ringraziati. Muoversi nella città eterna nel giorno del blocco del traffico, andare ai gazebo, sfidare le proteste e gli sberleffi è stato un bel gesto di democrazia. Eppure per Giorga Meloni, leader di Fratelli d’Italia indecisa a tutto, “l’unica notizia è che a Roma si continua a perdere tempo senza motivo. Rinnovo il mio appello a Berlusconi e Salvini: Fratelli d’Italia e i romani vogliono sapere cosa intendete fare e se Guido Bertolaso è il candidato unitario del centrodestra. Basta un sì o un no. Fratelli d’Italia si regolerà di conseguenza”. Efficace ma tardivo l’appello della sora tentenna de Noantri che pur di non candidarsi ha preferito appiattirsi su Berlusconi, gettando alle ortiche quelle primarie sulle quali aveva costruito la sua linea politica. Il Cavaliere ,poi, come è evidente a tutti, si ritrova in mezzo al guado senza sapere da che parte approdare e deve affidarsi comunque all’uomo scelto. “Accolgo con piacere le dichiarazioni del segretario della Lega Matteo Salvini fatte a Montecitorio e ribadisco, ancora una volta e con più convinzione, il mio impegno per Roma, la mia città”, afferma il candidato sindaco di Roma, Guido Bertolaso. “Ho iniziato questo percorso con l’intenzione di unire, non certo di dividere, e sono convinto che l’unità del centrodestra sia il punto di partenza fondamentale, da cui è nata la mia candidatura. Ogni tipo di consultazione è positiva e rappresenta un contributo alla crescita democratica ma non dimentichiamo che non basta un’unione politica fine a se stessa”. Già, non basta. Soprattutto quando i sondaggi e l’umore dei romani sembra andare in ben altra direzione. “Le elezioni da vincere sono quelle di giugno. Per vincerle bisogna convincere ad andare alle urne tutti coloro che non credono più alle promesse del PD e nel M5s, coinvolgendo i romani come protagonisti di una innovativa proposta per la città. È giusto continuare a cercare la sintesi tra le diverse storie politiche che sono una ricchezza e non certo un limite”, afferma in una nota Alfio Marchini, candidato sindaco di Roma, diventato il vero convitato di pietra di tutti i ragionamenti. Sabato l’imprenditore aprirà ufficialmente la sua campagna elettorale. Chissà se prima di quella data il centrodestra, e non solo romano, uscirà dal frullatore in cui si è infilato. E se saprà trovare un’idea vincente per vincere nella Capitale. Sempre che ne abbia l’intenzione, perché governare è difficile. Come hanno provato sulla loro pelle Gianni Alemanno e Ignazio Marino. “A Roma è un casino, se ne esce solo con le primarie. La proposta di Salvini è giusta”, dice Umberto Bossi . Chissà che non abbia davvero ragione il senatur…