Dopo aver ridotto da otto a sette mesi il periodo in cui i beneficiari del Reddito di cittadinanza avranno diritto al sussidio ora si stabilisce che non dovrà più essere “congrua” la prima offerta che – rifiutata – fa perdere il diritto al sussidio. Leonardo Donno, deputato M5S della commissione Bilancio, cosa ne pensa?
“È l’ennesima iniziativa folle di un governo che, invece di scagliarsi contro evasori e corrotti, con questa legge di Bilancio preferisce dichiarare guerra ai poveri. La cancellazione della ‘congruità’ dell’offerta di lavoro per i percettori ‘occupabili’ segna il ritorno ad un triste passato e apre la stagione di una nuova schiavitù 2.0, vero obiettivo della Destra come dimostra l’allargamento dell’uso dei voucher. Pochi giorni fa lo Svimez ha stimato 700mila poveri in più il prossimo anno per effetto dell’inflazione. In tale scenario, la maggioranza cancella di netto il Rdc per oltre 600mila persone dal prossimo 1° agosto. Ma si rendono conto del disastro sociale che stanno creando?”.
La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha detto che a gennaio si interverrà comunque con un decreto su quelle che sono le condizioni per gestire le politiche attive. C’è da fidarsi?
“Segnalo che le ultime uscite della ministra Calderone, come quella in cui aveva assicurato che non ci sarebbe stato un ulteriore taglio alle mensilità del Reddito di cittadinanza, sono state puntualmente smentite. Quindi, come si dice: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Ciò premesso, ricordo che sulle politiche attive siamo intervenuti con il Governo Conte I, prevedendo un Piano di 11.600 nuove assunzioni entro fine 2021 nei Centri per l’impiego e stanziando un miliardo di euro. Le Regioni, 14 delle quali in mano alla Destra, hanno mancato l’obiettivo e ad oggi risultano effettivamente inseriti nei Cpi solo il 33% dei nuovi addetti. Sono proprio curioso di leggere cosa ci sarà nel provvedimento annunciato dalla ministra…”.
E ancora: si stabilisce che per i beneficiari del Reddito di cittadinanza di età compresa tra 18 e 29 anni che non hanno terminato la scuola dell’obbligo l’erogazione del beneficio è condizionata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di formazione o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo scolastico. Anche qui che valutazione ne dà?
“Mi sembra più che altro l’ennesima misura punitiva verso i giovani. Siamo tutti d’accordo sul fatto che bisogna incentivare coloro che non hanno completato il percorso di studi a farlo e a formarsi, ma qui il vero obiettivo è fare cassa su questa categoria – che peraltro rappresenta l’1,5% del totale dei percettori del Reddito di cittadinanza – e colpevolizzare chi non ha potuto terminare tale percorso. Non è questo il modo per ridurre la dispersione scolastica”.
Come sareste intervenuti voi del Movimento per migliorare la vostra misura bandiera?
“Abbiamo proposto di rafforzare il Reddito di cittadinanza attraverso l’aggiornamento della scala di equivalenza per famiglie numerose e disabili e la possibilità di renderlo compatibile con lo svolgimento di lavori stagionali fino a una certa soglia di reddito annuo. Proposta, quest’ultima, che è stata fatta propria dal Governo, che però si è ben guardato dal riconoscercene i meriti… E poi il completamento, in tempi rapidi, del già richiamato Piano di potenziamento dei Cpi: un obiettivo ineludibile”.
Se dovesse indicare le prime due riforme da realizzare subito per un mercato del lavoro dignitoso quali citerebbe?
“Il salario minimo e una legge che riduca le tipologie contrattuali e favorisca l’occupazione stabile. Spesso si parla di quantità di lavoro ma il vero tema, con quattro milioni di lavoratori poveri e un precariato record, è la qualità. Esattamente il contrario di ciò che ha in mente la Destra, come dimostrano il ‘no’ alla nostra mozione per introdurre una soglia sotto cui nessun Ccnl deve scendere e il già citato ritorno dei voucher”.
La norma salva-calcio vale circa 900 milioni, una cifra pari praticamente ai risparmi ottenuti tagliando i fondi al Reddito di cittadinanza.
“Tale circostanza conferma ciò che diciamo da settimane, e cioè che questo è un Governo forte con i deboli e debole con i forti. La norma in questione, come molte altre, grida vendetta. E grazie a noi non è entrato nella legge lo scudo penale per i reati fiscali”.
C’è qualcosa che salverebbe di questa prima Manovra di bilancio del governo Meloni?
“No. È una legge di Bilancio che ha come filo conduttore l’austerità e che porterà il Paese in recessione. Dove si fa cassa su poveri e pensionati, si discriminano le donne come dimostra la nuova, incredibile versione di Opzione donna e non c’è nulla per le imprese e per la crescita. Una Manovra da zero in pagella. E menomale che erano ‘pronti’…”.