L’ha già definito “un libro fraudolento”. E questo è solo l’inizio. Esce oggi Fire and fury: inside the Trump White House, il libro del giornalista Michael Wolff che ha mandato su tutte le furie Donald Trump. La pubblicazione, inizialmente prevista il 9 gennaio, arriva con quattro giorni di anticipo e rappresenta una vera e propria sfida nei confronti del presidente degli Stati Uniti, che giovedì aveva chiesto alla casa editrice di bloccarne l’uscita. La decisione degli editori Henry Holt and Company è stata invece confermata sempre ieri da un tweet dello stesso Wolff: “Eccolo, potete comprarlo (e leggerlo domani). Grazie, signor Presidente”.
Here we go. You can buy it (and read it) tomorrow. Thank you, Mr. President.
— Michael Wolff (@MichaelWolffNYC) 4 gennaio 2018
La reazione del tycoon però non è stata proprio rose e fiori. “Non ho mai autorizzato nessun accesso alla Casa Bianca e anzi – ha risposto Trump sempre su Twitter – ho cacciato molte volte l’autore di quel libro fraudolento. Non ho mai parlato con lui e il libro è pieno di menzogne e fonti inesistenti. Guardate al passato dell’autore, guardate a cosa succede a lui e allo sciatto Steve”.
I authorized Zero access to White House (actually turned him down many times) for author of phony book! I never spoke to him for book. Full of lies, misrepresentations and sources that don’t exist. Look at this guy’s past and watch what happens to him and Sloppy Steve! — Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 5 gennaio 2018
Il riferimento è ovviamente all’ex capo stratega della Casa Bianca, Steve Bannon, accusato di aver violato un accordo di non divulgazione per aver rivelato particolari all’autore del libro ‘incriminato’ e raggiunto per questo da una lettera di diffida. “Hai violato l’accordo, tra l’altro parlando con l’autore Michael Wolff di Trump, dei suoi familiari” e della sua campagna presidenziale, scrive il legale del presidente, Charles Harder, nella lettera di diffida a Bannon, citata da diversi media americani.
Bannon è accusato anche di aver fatto “dichiarazioni denigratorie e in alcuni casi apertamente diffamatorie a Wolff riguardo a Trump e i suoi familiari”. Stavolta il riferimento è ai presunti incontri “sovversivi” (così li ha definiti Bannon) fra Donald jr ed emissari russi a giugno 2016, aggiungendo che sono state conversazioni “antipatriottiche” perché cercavano di ottenere informazioni da usare contro la rivale democratica Hillary Clinton. “Ha perso la ragione”, la replica del presidente Usa.
Durante la giornata, ad alimentare il fuoco delle polemiche c’ha pensato lo stesso Wolff. “Il 100% delle persone che lo circondano, il genero Jared Kushner, Ivanka, mettono in discussione la sua capacità di governare”, ha detto il giornalista alla Nbc. “Tutti l’hanno descritto allo stesso modo, dicono che è come un bambino. Intendono dire che ha bisogno di gratificazione immediata. Tutto ruota intorno a lui. Dicono che è un cretino, un idiota”, ha aggiunto, assicurando di aver sentito fonti che affiancano Trump “ogni giorno”. Quanto alla smentita di Trump riguardo un loro colloquio, Wolff ha assicurato di aver parlato col presidente americano per 3 ore durante la campagna elettorale per le presidenziali.