L’ex presidente americano Donald Trump è stato sospeso da Facebook per due anni. Ad annunciarlo è stato lo stesso social media, sottolineando che al termine dei 24 mesi gli esperti valuteranno di nuovo il caso. Trump, dunque, che già aveva subito una sospensione dei suoi account social (anche di Twitter e Instagram) durante la campagna elettorale, potrà essere riammesso solo se le condizioni lo permetteranno.
La decisione di Facebook segue le valutazione del suo Board di Supervisione che, il mese scorso, aveva criticato la sospensione senza scadenza dell’ex presidente. “Data la gravità delle circostanze che hanno portato alla sospensione di Trump, riteniamo che le sue azioni costituiscano una seria violazione delle nostre regole che merita la maggiore sanzione. Sospendiamo i suoi account per due anni, a partire dalla data della sua iniziale sospensione il 7 gennaio di quest’anno”, afferma Facebook.
“Alla fine di questo periodo – aggiunge Facebook sempre a proposito della sospensione degli account di Trump – valuteremo se il rischio alla sicurezza pubblica è diminuito. Se determineremo che il rischio è ancora elevato estenderemo la restrizione per un periodo. Quando la sospensione sarà rimossa ci saranno una serie di sanzioni che scatteranno nel caso in cui Trump dovesse commettere ulteriori violazioni in futuro, inclusa una permanente rimozione delle sue pagine e dei suoi account”.
Trump ha definito la decisione di Facebook un “insulto al numero record di 75 milioni di persone che hanno votato” per lui. “Non dovrebbe essere permesso loro di farla franca – ha commentato con una dichiarazione l’ex presidente – con questo censurare e silenziare. Noi alla fine vinceremo, il nostro Paese non può più accettare questo abuso”.
Facebook ha annunciato, inoltre, la fine di ogni trattamento di favore sulla sua piattaforma per i responsabili politici. D’ora in poi varranno le stesse regole per tutti gli utenti. “Nel valutare i contenuti di rilevanza informativa non tratteremo quelli postati dai politici in modo diverso da quelli di chiunque altro”. “Applicheremo”, ha ribadito la piattaforma fondata da Mark Zuckerberg, lo stesso metro per “tutti i contenuti, misurando se il valore dell’interesse pubblico abbia maggiore peso dei rischi potenziali del lasciare” il contenuto online.