Le Lettere

Donald l’invasore

Sono basita: Trump annuncia che potrebbe invadere la Groenlandia e Panama, e non sento alcuna indignazione: nessuno che alzi la voce scandalizzato.
Emy Danese
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Gentile signora, perché scandalizzarsi? Bisogna essere contenti di poter contare sulla vecchia, cara America, fedele nei secoli alla democrazia, alla pace e all’uguaglianza tra i popoli. La stessa America che nella sua giovane storia ha invaso più Paesi di qualsiasi altra nazione al mondo. Gli americani lo fanno a fin di bene, mi creda. Guardi l’ultima guerra mondiale: vennero in Italia per liberarci dai tedeschi, poi andarono in Germania per liberarla dai tedeschi e poi in Giappone per liberarlo dai giapponesi. E non se ne sono più andati: è vera abnegazione! Ora Trump non esclude l’invasione della Groenlandia, grande isola della Danimarca, la quale potrà invocare l’art. 5 del Trattato Nato contro l’America (!?), e neppure l’invasione di Panama, che ha il torto di dividere l’Atlantico dal Pacifico, i due oceani di proprietà degli americani. E poi naturalmente Trump dice che potrebbe annettere il Canada come 51esimo stato dell’Unione. Del resto, gli Usa invasero le Hawaii per fare 50, cifra tonda, ma è passato tanto tempo, è ora di fare 51. Lei dirà: ma la Carta dell’Onu, articolo 2, paragrafo 4, non lo proibisce? Be’, ma mica vale per l’America. Come disse un capo di Stato, rimasto anonimo, rimproverando il procuratore della Corte dell’Aja per il mandato di cattura a Netanyahu: “Le leggi servono per la gentaglia come Putin, mica per i nostri”. Com’era quella storia che c’è un invasore e un invaso? Ah, no, quello è sempre Putin, il cattivone.

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