La querelle De Laurentis-Manfredi sullo stadio Maradona apparentemente sembrerebbe far pensare al nulla di nuovo sotto al sole. Solite invettive dure del presidente contro amministrazione comunale e politica cittadina che non gli consentirebbero di investire con la solita minaccia di lasciare Napoli. Un abbaiare a cui la città si è abituata. Ma il quadro questa volta è diverso.
Dice il vero il presidente quando afferma che il sindaco è juventino, aggiungo nemmeno napoletano e che non vive a Napoli e questo lo rende anche più debole nella difesa della città per cui non si percepisce il suo sentimento ed amore.
Il sindaco sembra subire la indubbia personalità del presidente. Lo si è visto qualche mese fa in prefettura in conferenza stampa, all’epoca della guerriglia urbana dei pseudo tifosi tedeschi, quando ha rubato la scena istituzionale a sindaco e prefetto stando lui in piedi e loro seduti. Lo stadio Maradona (così lo abbiamo voluto per sempre intitolare) non deve essere venduto, è del popolo e deve essere popolare anche nella sua accessibilità.
I sindaci e i presidenti passano, Napoli è per sempre. E lo stadio è un bene comune e tale deve restare. La giunta Manfredi ha deciso invece di vendere molti beni pubblici della città o affidarli “generosamente” ad una gestione privata. Non ha mai risposto con chiarezza sullo stadio: sarà in vendita? Verrà dato in concessione per decenni? Altra cosa sarebbe la realizzazione di un nuovo stadio che si potrebbe fare con fondi privati con il protagonismo assoluto di De Laurentis. Ma c’è la voglia di investire soldi privati?
Ricordiamo che lo stadio allora San Paolo, nel 2019, è stato quasi completamente ristrutturato e migliorato tanto con fondi pubblici grazie alle Universiadi portate nella nostra città. Quindi oggi sarebbe necessario ultimare dei lavori con soldi pubblici che sono disponibili e stabilire un accordo sempre più forte con la società calcio Napoli per la sua gestione.
Personalmente non ho mai visto progetti, che non siano stati poco più che disegni senza coperture finanziarie, per acquisire la disponibilità piena dello stadio da parte di De Laurentis. Mentre vidi proposte serie da parte di altri privati per realizzare un nuovo stadio ma De Laurentis non volle. Per il futuro teniamoci lo stadio del popolo che ci emoziona, che è una cosa certa, ed evitiamo che si cominci a svendere un pezzo alla volta la nostra città come ha iniziato a fare la giunta Manfredi.