“Come lavoratori della Scuola ci sentiamo offesi e maltrattati, in questi giorni siamo calpestati nei valori e nella dignità. ‘Chi aggredisce un dipendente di una scuola aggredisce lo Stato’ ha dichiarato il Ministro Valditara poco tempo fa, ma da giorni ci sentiamo aggrediti e non tutelati dall’ondata di odio generata su stampa e social anche da parte di esponenti politici”. È quanto scrivono i quasi 200 docenti dell’istituto Iqbal Masih di Pioltello, da giorni travolto dalle polemiche per la decisione di chiudere il 10 aprile, giorno della festa di fine Ramadan.
Appello docenti dell’istituto Iqbal Masih di Pioltello, da giorni travolto dalle polemiche per la decisione di chiudere il giorno della festa di fine Ramadan
Polemiche montata aperte dal ministro Matteo Salvini, alimentate dalla Lega e cavalcate dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Sfociate mercoledì nella lettera dell’Ufficio scolastico regionale al preside Alessandro Fanfoni con l’invito (per usare un eufemismo) a tornare sulla decisione presa all’unanimità un anno fa dal Consiglio di Istituto. Perché ritenuta illegittima. Dopo aver taciuto a lungo, i docenti hanno deciso di esprimere tutta la loro “indignazione per la strumentalizzazione” di una decisione motivata semplicemente da un’esigenza oggettiva, ovvero il “contesto territoriale, sociale e culturale in cui è inserita” la scuola, cioè “in periferia di Milano, con un’utenza multiculturale con predominanza araba e pakistana”. “Riteniamo che fare lezione con metà degli alunni in classe NON sia fare lezione – hanno aggiunto -, che le attività proposte andrebbero comunque riprese e che sia necessario sospendere le attività didattiche nel giorno in cui quasi metà della scuola è assente”.
Appello a Mattarella dal vicepreside del Masih, Rendani: “Solo il Colle può mettere fine a questa triste storia”
“Lavoriamo da anni come Scuola ‘per non fare scappare gli italiani’, per non creare classi ghetto e per creare armonia ed interazione tra culture diverse, mai per annientare o sottomettere una cultura ad un’altra. Ci offendono certi commenti – hanno rivendicato i docenti – e ci feriscono perché lavoriamo ogni giorno nel rispetto dei valori costituzionali, perché cerchiamo di agire attraverso il nostro lavoro i principi di uguaglianza sostanziale e formale sanciti dall’art.3 della Costituzione”. “Chiedo a Mattarella di intervenire, di venire a Pioltello a sostenerci – ha aggiunto ieri Maria Rendani, vicepreside dell’istituto, nominata due anni fa proprio da Mattarella, cavaliere al merito, “perché ci sentiamo soli. Lui è l’unico che può scrivere la parola fine in questa triste storia”.
Ma ieri hanno parlato anche i genitori del Consiglio di Istituto, rivendicando la loro decisione di chiudere il 10 aprile, e ribadendo “la nostra vicinanza e il nostro sostegno al Preside Alessandro Fanfoni, alla Vicepreside, ai Docenti e a tutte le nostre persone, perché la scuola è prima di tutto fatta da esseri umani e da professionisti che lavorano ogni giorno esclusivamente per i nostri bambini e per farli vivere serenamente nella loro scuola”.
Intanto per lunedì è stato fissato un Consiglio di istituto straordinario “per affrontare la contestazione dell’Ufficio scolastico regionale, le cui contestazioni definirei quanto meno discutibili”, dice il consigliere Mirko Dichio, che ricorda come “per rispettare i 200 giorni di lezione, abbiamo iniziato l’anno scolastico un giorno prima”. Stando a quanto contestato dagli accertamenti chiesti dal ministro Valditara, la delibera dell’Iqbal Masih sarebbe “formalmente scorretta”, ma non è stato ancora chiarito con precisione su quali punti. “L’autonomia scolastica prevede 4/4 giorni – ha proseguito Dichio – tenendo conto della specificità del territorio e della continuità didattica. Su queste basi il collegio docenti ha presentato la proposta e il consiglio di istituto la ha approvata all’unanimità”.
Accanto a preside e Consiglio di Istituto si sono schierati ieri anche i dirigenti scolastici della FLC CGIL, che in una nota hanno bollato come “inaccettabili le esternazioni del Ministro Valditara sulle presunte irregolarità della delibera” e “indebite pressioni esercitate in queste ore affinché’ venga modificata”. “Gravissima”, per i dirigenti di FLC CGIL, “appare anche la diffusione impropria e strumentale dei dati Invalsi della scuola, utilizzati per screditare il lavoro di una comunità impegnata in una realtà complessa e difficile. I dirigenti scolastici della FLC CGIL ritengono grave l’attacco alla scuola di Pioltello che è un attacco alla scuola dell’autonomia e della Costituzione”