Sino a quando c’era Michele Santoro regnante nell’etere televisivo il giovedì sera era il giorno di Annozero e via discorrendo. Ma da quando il giornalista ha mollato la serialità, preferendo programmi a cadenza mensile, quella serata televisiva è diventata impegnativa per tutti. Come ha sperimentato, soprattutto in questa stagione, Corrado Formigli, ovvero colui che è nato professionalmente con Santoro ma non è certamente l’erede. Il conduttore di Piazzapulita, il programma del giovedì sera de La7 che ha dimostrato di soffrire in modo particolare la concorrenza di Mi Manda Rai Tre, il programma di servizio del terzo canale della Rai condotto da Salvo Sottile, ha capito che un’epoca è finita, e proprio per queste ragioni starebbe meditando il grande passo.
La tentazione – Approfittando del fatto che proprio in questo periodo il suo contratto con Urbano Cairo è in scadenza, e la trattativa sarebbe in una fase di stallo, Formigli avrebbe iniziato a valutare i segnali che sarebbero partiti dal gruppo Discovery. Per il mercato televisivo non sarebbe una novità assoluta. Il primo a mollare gli ormeggi, per approdare sulle accoglienti sponde del gruppo televisivo, un set di canali televisivi emergenti che stanno cercando di farsi spazio fra i colossi dell’etere, è stato Maurizio Crozza. Ragioni economiche e motivi editoriali hanno indotto il comico ligure a divorziare da Cairo. Con La7, fatta eccezione per la finestra aperta all’interno del programma di Giovanni Floris, conduttore di DiMartedì, il rapporto era logoro da tempo e l’attore comico aveva bisogno di nuovi stimoli. E così ha accettato l’offerta dell’amministratore delegato del gruppo Discovery, Marinella Soldi, composta da molti zeri e pochi paletti editoriali. Ma il caso Crozza potrebbe non essere il solo. Formigli, con la sua collaudata e rodata squadra, nel caso dovesse sbarcare a Discovery potrebbe mettere in pratica tutte quelle idee che, sino ad oggi, ha annunciato ma non ha mai realizzato sino in fondo. L’idea di concentrarsi maggiormente sugli esteri e sui reportage, come aveva spiegato ad inizio stagione, è andata inevitabilmente a scontrarsi con la realtà e con l’attualità della politica. Alla fine anche Piazzapulita è tornato ad essere un talk show come tutti gli altri, con la solita compagnia di giro in studio, dove gli ospiti sono sempre gli stessi e i commentatori sono sempre più simili a gettoniere. Imbuchi la moneta e cantano, dal mattino (magari ospiti di Omnibus sempre su La7) sino a notte fonda. Ma senza dire nulla di realmente importante. Fanno scena. Dei reportage e delle crisi dei paesi arabi si è perso ogni traccia. Lo sbarco su un’altra rete sarebbe un modo per riavvolgere il nastro e ripartire da dove le idee si sono incagliate.
Pazza idea – Non solo. Un anno fuori dal set delle solite reti permetterebbe a Formigli di iniziare a lavorare per un eventuale ritorno in Rai, magari con un nuovo vertice aziendale. E proprio quest’ultima potrebbe essere una delle ragioni chiave per accettare l’anno di transizione e sperimentazione. in fondo a La7 tutto ciò che è informazione e approfondimento passa dalle mani di Enrico Mentana, direttore del Tg, e Giovanni Floris, titolare del programma martedì sera. Tutto il resto rischia di essere noia.