Disco verde del Consiglio dei ministri al ddl Concorrenza. Ma dei balneari non c’è traccia

Il Carroccio gioisce per il superamento del redditometro. Leo di FdI che lo aveva introdotto non lo cita nemmeno

Disco verde del Consiglio dei ministri al ddl Concorrenza. Ma dei balneari non c’è traccia

Sono diverse le misure del Ddl Concorrenza approvato ieri dal Consiglio dei ministri. Dalla portabilità delle scatole nere alle start up innovative, dalle sanzioni per fronteggiare l’abusivismo nel settore dei taxi e Ncc alle misure per contrastare la cosiddetta ‘shrinkflation’, la pratica che consiste nel ridurre la quantità di prodotto, mantenendo inalterato il confezionamento.

E anche la proroga (per un anno, in attesa delle norme di riordino del settore) dei dehors.

Ma la norma forse più importante è quella che riguarda le autostrade. Una parte dei pedaggi autostradali andrà nelle casse dello Stato anziché in quelle delle società concessionarie.

Approvato l’ultimo tassello della delega fiscale

Ottiene poi il via libera definitivo anche l’undicesimo decreto attuativo della delega fiscale, che contiene nuove scadenze per le dichiarazioni e qualche nuovo aggiustamento al concordato preventivo. In particolare, slitta dal 30 settembre al 31 ottobre la scadenza per l’invio delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi e all’Irap.

Viene inoltre ampliato da 30 a 60 giorni il termine per il pagamento degli avvisi bonari ricevuti a seguito del controllo automatizzato e formale delle dichiarazioni.

Per favorire l’adesione al concordato, invece, arriva la flat tax incrementale sul maggior reddito concordato, con aliquote variabili dal 10 al 15% in base al punteggio Isa (che indica l’affidabilità fiscale).

Vengono anche rivisti gli acconti, con una minore maggiorazione.

Addio al redditometro: esulta la Lega

Approvato anche il “superamento definitivo del redditometro”, annuncia il vicepremier Matteo Salvini, intestando alla Lega questa “grande vittoria”, che dà lo “stop al Grande Fratello fiscale”. Esulta anche FdI.

“Viene introdotta una nuova misura, che stanerà i grandi evasori”, spiega da FdI il capogruppo alla Camera Tommaso Foti ricordando l’impegno del partito di Giorgia Meloni per un “fisco amico”.

Il viceministro dell’Economia, esponente di FdI e ‘regista’ della delega, Maurizio Leo, che un paio di mesi fa aveva firmato un decreto che lo reintroduceva, poi sospeso, non lo cita nella sua nota in cui illustra le altre misure fiscali.

Novità sulle autostrade: una parte dei pedaggi va allo Stato

La principale novità è la riforma delle concessioni autostradali: arriva – per quelle in scadenza dal 2025 – un nuovo modello tariffario che distingue la tariffa in 3 componenti, di cui due di competenza del concessionario e una, il cosiddetto extragettito, destinata al concedente e i cui proventi saranno utilizzati per realizzare gli investimenti, senza incrementare i pedaggi.

Il nuovo modello prevede anche che le future concessioni non supereranno i 15 anni. “L’obiettivo è realizzare opere pubbliche e tenere sotto controllo i pedaggi”, spiega Salvini, che in cdm porta anche una delibera che dà mandato all’avvocatura per depositare il ricorso contro i divieti unilaterali di Vienna al Brennero.

Non trovano posto invece nel Ddl Concorrenza i balneari su cui è in corso un braccio di ferro tra il governo e l’Europa, oltre che tra il governo e la magistratura.

Critici i consumatori sul ddl Concorrenza

Il Codacons boccia senza appello le misure contenute nel Ddl concorrenza perché da un lato non determineranno vantaggi ai consumatori, dall’altro arrecheranno un danno alla collettività.

La misura più contestata dal Codacons è quella sulla liberalizzazione dei dehors: “Si tratta di un enorme regalo alla lobby dei ristoratori e di uno stupro ai danni dei centri storici delle città italiane”, spiega il presidente Carlo Rienzi.

Anche la norma sulla “shrinkflation” appare per il Codacons poco utile.

Sul fronte dei trasporti, la portabilità della scatola nera non appare una misura adeguata a far calare i prezzi delle Rc auto, soprattutto se si considera che le tariffe delle polizze hanno registrato aumenti del tutto ingiustificati pari al +13,3% negli ultimi due anni. R.M.