di Andrea Koveos
L’Italia beffa l’Europa. Nella discarica di Malagrotta, a Roma, si continuano a gettare tonnellate di spazzatura non trattate, nonostante Bruxelles lo abbia categoricamente vietato. Passano i mesi, gli anni, i governi, i sindaci e anche i governatori ma la discarica più grande d’Europa, continua a rimanere una certezza per tutti coloro che non riescono a elaborare un piano funzionale della gestione dei rifiuti nella Capitale. E per tutti quei cittadini che se ne fregano della raccolta differenziata.
Ad urlare la rabbia per l’ennesima presa in giro, alcuni residenti di Valle Galeria che da anni combattono contro il degrado della zona, e che hanno voluto immortalare l’ennesimo inganno. Immagini, certificate con ora e data, che dimostrano inequivocabilmente lo scarico dell’indifferenziato a Malagrotta. Un’ulteriore conferma arriva anche dalla presenza dei gabbiani che volano come avvoltoi tra le sostanze organiche. Così come il modello dei camion compattatori che indica proprio un trasporto di spazzatura indifferenziata. C’è da giurarci che queste foto arriveranno alla Procura della Repubblica e sul tavolo della Commissione Europea. La stessa che lo scorso 21 marzo ha deferito il nostro Paese alla Corte dei giudici comunitari perché la discarica di Malagrotta a Roma e altre discariche nella regione Lazio sono riempite con rifiuti che non hanno subito il trattamento prescritto dalla legislazione Ue. L’eventuale sentenza di condanna della Corte di Giustizia nei confronti dell’Italia non comporterebbe sanzioni pecuniarie a carico del nostro Paese. Tali multe infatti sono possibili solo quando uno Stato viene condannato per una seconda volta. Ciò non toglie che una eventuale condanna, anche se non pecuniaria, sarebbe una vergogna nazionale. Lì mai più spazzatura indifferenziata, era stato promesso l’11 aprile dall’allora ministro dell’ambiente Corrado Clini. La discarica di Manlio Cerroni avrebbe dovuto accogliere per un periodo breve, fino al mese di ottobre al massimo, solo rifiuti pretrattati negli impianti di Tmb (trattamento meccanico-biologico), una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati. Impianti che però, nel Lazio, non riescono a lavorare tutta l’immondizia. Stiamo parlando di circa 3 mila tonnellate al giorno di spazzatura che non è stata separata. Avere, però, il quadro della situazione, è impresa impossibile. In ogni caso un’ampia letteratura è concorde nel dire che la città di Roma produce complessivamente tra le 4 e le 5 mila tonnellate al giorno di rifiuti.
Di queste solo mille sono differenziate. Arrotondando per difetto, le altre 3.500 devono essere lavorate da specifici impianti: Malagrotta 1, Malagrotta 2, Rocca Cencia e Via Salaria. Se fossero a regime queste 4 strutture dovrebbero consentire un trattamento di 3.000 tonnellate di rifiuti. Anche se nessuno conosce la capacità esatta. Ma pure se fosse così, rimarrebbe fuori almeno un 30 per cento di scarto che dovrebbe trovare posto in discarica. Novecento tonnellate di indifferenziato che molto probabilmente tornano a bomba, guarda caso a Malagrotta.