Ci sono voluti 30 anni. Ma ora, finalmente, è iniziata la prima fase di bonifica dell’ex discarica di Lunghezza, nel quadrante sud-est di Roma. Un’area in cui per anni sono stati stoccati, illegalmente, rifiuti tossici. Ora parte il ripristino ambientale, a 30 anni di distanza dalla scoperta della discarica abusiva, con l’obiettivo di riqualificare l’area a rilanciarla con la costruzione di un teatro, un’area verde e un centro sportivo. L’ex discarica si trova nelle vicinanze dell’autostrada A24 e anche della linea ferroviaria dell’alta velocità che collega Milano e Napoli. Talmente vicino che la discarica fu scoperta proprio quando sono stati effettuati gli scavi per costruire quella linea, ormai 30 anni fa.
Si parte
La prima parte dei lavori durerà alcuni mesi: i cantieri verranno avviati, concretamente, lunedì ma è tutto già pronto dopo il sopralluogo dell’assessore ai Rifiuti della Regione Lazio, Fabrizio Ghera, e del presidente del Municipio VI di Roma, Nicola Franco. Per questa fase iniziale verrà utilizzata una parte dei tre milioni di euro stanziati dalla Regione. In un primo momento viene prevista la rimozione dei rifiuti speciali e tossici, per poi andare a stoccarli in appositi siti.
Nello specifico si scaverà nell’area per eliminare i rifiuti pericolosi, con l’obiettivo di ridurre sin da subito, in questo modo, anche l’inquinamento ambientale, stando a quanto spiegato dall’assessore regionale Ghera. Questa prima fase dovrebbe durare alcuni mesi: entro luglio del 2024, infatti, i rifiuti dovrebbero essere trattati, ricoperti e messi in sicurezza, secondo il cronoprogramma. Allo stesso tempo si dovrà verificare se ci sia stata una contaminazione dei terreni e solo in un momento successivo si potrà procedere con la copertura dell’ex discarica.
Un passo alla volta
La seconda fase, invece, avrà inizio più tardi. La gara non è ancora partita e la speranza è di aggiudicarla entro la fine dell’anno, in modo che i lavori possano partire tra la conclusione del 2024 e l’inizio del 2025. La riqualificazione dell’area sarà completa quando, una volta terminate tutte le fasi della bonifica, sorgeranno in quel quadrante un teatro da 600 posti, una palestra, un centro anziani e un’area verde.
Un po’ di storia
La storia dell’ex discarica inizia quindi più di 30 anni fa e l’ha in parte raccontata anche Ghera, ricordando che già negli anni Ottanta questo luogo è diventato oggetto di sversamenti abusivi di rifiuti tossici. Negli anni Novanta, invece, “in questa discarica furono rinvenuti rifiuti tossici”. La scoperta avviene nel 1994, durante la costruzione della linea dell’alta velocità. A quel punto ci si sarebbe attesi una bonifica immediata o quantomeno veloce. E invece nulla. Tra “lungaggini burocratiche” e inchieste della magistratura c’è stato “un rallentamento degli interventi”, come sottolinea ancora l’assessore regionale ai Rifiuti. Tutto fermo per anni, anzi decenni. Si arriva al 2011, con l’impegno del Comune di Roma a recuperare la zona.
Ma anche in questo caso l’impegno non viene seguito dai fatti. Si arriva così al 2020, senza uscire in alcun modo dallo stallo. A prendere l’iniziativa è la Regione Lazio che decide di commissariare il Campidoglio e prendersi in carico il problema. La situazione non si sblocca lo stesso e si arriva così al 2022, quando una parte della discarica viene danneggiata da un incendio. Il rogo ha bruciato diversi materiali, che saranno i primi a essere smaltiti con la bonifica, e ha anche distrutto i teli che erano stati posizionati per coprire la buca dell’ex discarica.
L’incendio ha portato, però, ad accelerare l’iter e nel marzo del 2023 la Regione ha aggiudicato la gara per la messa in sicurezza delle aree danneggiate dal rogo. E ora ha stanziato questi 3 milioni che permettono ai lavori di partire. Come sottolinea il presidente di Municipio, l’avvio della bonifica segna “una data storica”, dopo decenni di tentativi “andati a vuoto”. Franco ricorda come in quest’area si registri “un tasso tumorale molto alto, c’è una strada che viene chiamata via delle Vedove per i molti uomini venuti a mancare a causa delle malattie tumorali”. E ora, finalmente, la bonifica che segna una rinascita per l’area.